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Conoscersi e conoscersi
By matteo | October 28, 2007
Circa un anno fa il Capo portò all’aziendina un grosso cliente. Per i primi tempi seguì tutti i lavori in prima persona, interfacciandosi (o qualcosa del genere) con il Capo dall’altra parte. Meglio, La Capa (in quanto Direttrice Marketing). Da gennaio, un pochetto alla volta, il Capo presentò il qui presente ragazzo di bottega che, piano piano, divenne il referente interfacciato con la Capa. Il tutto sempre ed esclusivamente tramite telefono o mail. E badabìn e badabàn fatto sta che da più di dieci mesi, il qui presente ragazzo si sente quasi giornalmente con la signora. L’unica notizia sul simulacro di carne che sta “dall’altra parte” che è giunta al ragazzo (ormai sono schiavo dello schematismo) oltre l’interloquire tecno-telefonico (recentemente anche Skype ha arricchito la gamma delle opportunità di contatto) è che trattasi di signora avvenente assai. Certamente trattasi di donna decisa, intelligente, preparata sul suo campo, brillante nel conversare, verrebbe da dire affascinante.
Così, giorno dopo giorno, lavoro dopo lavoro, mail dopo mail il rapporto è cresciuto. Passata la prima deferente ossequiosità (il ragazzo è fatto così), si passa a qualche nota fisico-anagrafica (son senza capelli però alto, cose così), qualche gusto (tifoValentino Rossi), ci si conosce un pochetto alla volta. Le occasioni di incontro (legate ad eventi inerenti al settore lavorativo) ci sarebbero ma il caso pare non gradire.
Poi un giorno un discorso cade su internet, da qui sui blog. “Anch’io ne ho uno” fa il ragazzo. Accidenti. Anche la signora ne ha uno. Accidenti. “Dimmi del tuo” fa la signora. “Ma no” fa il ragazzo.
Il ragazzo nicchia perché, fondamentalmente, di vergogna del tono del suo blog. Capiamoci: non che abbia mai cercato di essere diverso nei rapporti mediati con la signora, cioè sembrare fine, elegante, colto, è tale e quale a com’è realmente e – sa va sans dir – al suo blog. Un bel giorno il ragazzo cede, lascia cadere un indizio e la signora trova il bloghetto (quale? ma questo! se fai questa domanda non hai capito proprio un cazzo, però).
Passa qualche giorno ed anche la signora dà un indizio ed il ragazzo trova subito il suo bloghetto. E qui la sorpresa: la signora pare diversa, nei suoi scritti, da quello che il ragazzo sente al lavoro. O meglio: mostra dei lati di sè che non traspaiono dalla quotidianità dei rapporti. Certo: qui è tutta virtualità, chissà se, magari però, forse anche, potrebbe essere che. Per una mente semplice come quella del ragazzo è comunque una grossa confusione, altroché.
Ora, la fine della fiera è: ma quanto ci complica la vita, ‘sto coso qua? E poi: non è meglio star zitti, tante volte?
Topics: Blogsfera | 19 Comments »
October 29th, 2007 at 9:14 am
Ma diversa quanto? Anche lei senza capelli però alta?
E comunque, lei sta leggendo? Nel caso: Ciao signora, si scherza eh!
October 29th, 2007 at 11:06 am
forte… ma sul tuo blog non c’e’ nome e cognome?
ovvero non hai mai associato il tuo nome e cognome al blog?
October 29th, 2007 at 11:34 am
La storia è avvincente, la signora legge di sicuro.
Guarda, però, che da questo blog qua non ne esci mica male, eh!
October 29th, 2007 at 12:29 pm
@spiritum: dalla domanda finale mi par come d’intuire che non avete “consumato” …
@signora capa affascinante: se vuol dare un’occhiata al mio, di blog, faccia pure, eh. di grafica non ne capisco una fava, ma sono un bravo ragazzo anch’io.
October 29th, 2007 at 12:36 pm
@vic: penso che stia leggendo. “Diversa” era più riferito alla personalità intuita dai contatti telefonico-digitali.
@baldo: mai. Anche se, con gli strumenti che offre il web, ci si arriva, lo sai.
@Birra: è la distanza tra l’immagine di sè pubblica e quella qua forse il problema. Anzi: la distanza tra quella pubblica, quella qua, quella che si vorrebbe e quella che si pensa di avere. Come lei mi insegna il quadrato della distanza costruita sui gameti e sui cateti è uguale alla somma di tutte le altre, diviso per due, più uno che riportavo. Ne consegue che è tanta.
@caporale: “consumato” cosa? Carino il tentativo di fare il cascamorto, non ti smentisci mai…
October 29th, 2007 at 12:53 pm
beh, insomma, “avvenente”, “preparata”, “intelligente”, “brillante” … non è per non smentirsi, ma a un ragazzo di montagna come me, dopo una simile descrizione, gli viene da schiarirsi la voce.
comunque, riguardo l’ultima domanda, dopo che entri un po’ in confidenza (per noi del nord est: il livello successivo a “prendi un bianco?”) con una persona, credo che venga naturale dire del proprio blog. la cosa che mi frena di più è spiegare il nick. tu che, avvedutamente, hai scelto un nick spendibile, non hai questo problema.
October 29th, 2007 at 1:38 pm
@caporale: “avvenente” è da giudizio altrui, quindi ne consegue. A me non viene quasi mai naturale, per il succo del post, direi. Beato te che c’hai sta naturalezza, ma anche no.
October 29th, 2007 at 2:23 pm
Lei si pensi, ragazzone mio, che molti incappando nel mio bloggetto han detto la stessa identica cosa. “Ma sei diversa”. Ma diversa de che? Anzi.
Noi siamo ciò che siamo. Solo che “scritti” siam più catalogabili.
E in sostanza: a Me Mi giran gli zebedei che ci sia un’altra avvenente intelligente eccetera qui dentro.
Quindi: o la sua collega sparisce, o racconto tutto dei pinocchietti beige.
October 29th, 2007 at 4:06 pm
E’ la vita a essere complicata di suo!
Perchè non chiedi alla signora quanto c’è di vero in quello che scrive?
Poi ti dirò, è difficile conoscere veramente una persona anche quando la frequenti, figurati per telefono o via mail π
October 30th, 2007 at 1:32 pm
Di quanto scritto sopra, io contesto un paio di cose:
1) il “ragazzo”. Perché lei è un bell’uomo, Colonnello (e diciamolo, una buona volta!).
2) il vergognarsi del blog. Come detto da baldo, non ne esce male (e secondo me, neanche diverso da quello che è nel “mondo di carne”, per quel poco che posso dire).
Infine, come dice la signora Cinzia, la vita è già complicata di suo, non se la complichi ulteriormente (non con il blog, ma con le domande del post).
October 30th, 2007 at 1:42 pm
@cinzia: mi sa che non ci arrivo a tanta confidenza, da chiedere tali cose.
@riccio: signora mia, che dire, per metà arrossisco, per metà gongolo, per metà mi rassereno. E se non sarà sereno, si rasserenerà.
October 30th, 2007 at 8:54 pm
ma… perche’ porsi tanti problemi?
non si fa prima a chiedere?
a bientot!
October 31st, 2007 at 12:47 pm
L’avevo detto io che non ne esce male, ma quel che volevo dire davvero è che quello che uno scrive non è scritto sotto giuramento o avendo firmato un patto che dal blog deve uscire la “verità”, inoltre per creare una certa aspettativa, che crea distanza tra quel che si è, l’immagine di noi e quel che si vorrebbe essere (io Angelina Jolie), basta qualche scambio di email e qualche telefonata. La voce, ad esempio, ha un altissimo potere di creare immagini ideali.
Mi riservo il diritto di produrre ulteriori considerazioni se mi venissero in mente.
Saluti π
October 31st, 2007 at 5:44 pm
Birra, mink, non ho capito un cavolo. A parte che Angelina Jolie ha un blog. Mah.
October 31st, 2007 at 6:54 pm
Davvero? Non si capisce un cavolo? sorry π
November 1st, 2007 at 11:12 am
@Birra: d’accordissimo sulla voce, ad esempio, oltre che sulla questione “verità”. Attendendo interessato ulteriori considerazioni, colgo l’occasione per porgere distinti saluti.
@laflauta: il segreto sta nel leggere e rileggere, imparare a memoria, ripetere per 3 giorni come un mantra. Resta l’opzione “far finta di aver capito”, ma pare non si addica alla sua cristallina personalità…
November 1st, 2007 at 11:15 am
@C: è, come già detto, una questione di differenza di piani, assi, confidenza, cose. Colgo l’occasione per complimentarmi con lei per il suo blog: una piacevole scoperta.
November 2nd, 2007 at 11:10 am
Si. Mi è venuta in mente un’ultima cosa. Ultima, giuro. E cercherò di scrivere in modo tale che non si debba leggere 3 volte per capire π (a mio discarico, l’altro commento l’ho scritto che ero in riunione e uno ci prova a essere multitasking, ma a volte viene peggio;-))
Commento: ci son delle cose che son belle di per se’ e allora anche capire molto, conoscersi a fondo, capire le contraddizioni, non è che serva a molto.
Ci son delle cose che son belle anche per l’aspettativa di qualcosa di ancora più bello che potrebbe seguire, e allora vale la pena di chiarirli subito i dubbi, conoscere la persona vera prima che l’immagine ideale diventi troppo perfetta o troppo imperfetta.
Au revoir π
November 2nd, 2007 at 2:12 pm
@Birra: sacrosante parole. Se il Caso ci ha voluto distanti, vuol dire che va bene così. Mi fido ciecamente del Caso.