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Liquidamente rappresentati
By matteo | January 26, 2008
1. Autoproduzioni
Cetto La Qualunque, al sabato sera, dell’avversario politico dice “non ti sputo perché ti profumo”: ieri sera si sono sputati addosso tra coinquilini di partito, ovvero come la realtà supera sempre – e di molto – la fantasia e la parodia (la questione del pelo era già stata abbondantemente surclassata dal simpatico esponente dell’UDC qualche mese fa). Il gesto, va ricordato, è l’apoteosi della corsa apertasi con il grido – novello Tarzan – “Pezzo di merda”.
2. Bollicine
Cade Prodi e si brinda in aula, col povero Marini che ricorda di non essere all’osteria. Per fare i senatori ci vuole una certa età anagrafica, mica sbarbatelli che si carburano prima di andare in discoteca, quindi si presume un certo gusto nella scelta della bevanda, una certa raffinatezza data l’ocasione. E’ bello pensare a questi amabili signori che discutono, prima di entrare nel palazzo: “Cosa dici, meglio un brut o un extra-dry?”.
3. Fuori dal vasetto
Mastella, fine letterato, declama Neruda. Bello. Solo che piscia abbondantemente fuori dal vaso. E tutti i boccaloni (solo su Repubblica di ieri l’ho visto citato almeno 8 volte) giù a bersela a produrre abbondanti seghe sottogamba. Sempre di liquidi si tratta, il tema è rispettato.
A parte le iperboli e i giochetti tristi: ma ri rendono conto, ‘sti signori qua, quanto grotteschi sono e quanto ci offendono come elettori e cittadini? Spero di no ma temo di sì.
Topics: Marketing | 1 Comment »
January 27th, 2008 at 7:17 pm
Grazie alla congrega “osteria numero cinque” e all’asino Clementino abbiamo conquistato il titolo di giullari alla corte del mondo.