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    Paturnie

    By matteo | May 3, 2004

    Il qui presente brano poteva chiamarsi anche “Come cambia il modo di bloggare oggi” oppure “La terza stagione del blogging” ma mi son voluto tenere basso, per evitare.

    Parto da una constatazione personalissima: è un bel periodo, direi almeno tre mesi, che il mio rapporto con il blog è cambiato. Sostanzialmente è aumentato molto l’interesse per lo strumento in quanto tale, in modo particolare per il software che lo sottende, ed è diminuito l’interesse – e l’impegno – verso i contenuti. In altre parole: passo molto più tempo a sperimentare soluzioni per WordPress che a scrivere post. E’ una mia posizione personale, lo ribadisco, ed è legata ad una altrettanto personale passione ma ho trovato altre conferme. Un paio di altri blogger m’han scritto, parlando di altro, che è calata la loro attenzione verso il blog. Altri, ad esempio in un commento qui, cercano delle nicchie di interesse. Nulla che possa essere considerato una fenomeno “di massa” ma i signori in questione non sono gli ultimi della blogsfera.

    Così, tra i vari pensieri di questi giorni e – lo confesso – un tantino roso da un doppio sentimento di incapacità -a-comunicare / desiderio-di-comunicare, ho cercato di trovare una qualche spiegazione. La prima che ho trovato parte da un’altra considerazione personale: mi è sempre più difficile citare “un qualcosa” per il fatto che o lo trovo qualche passo più in là già ampiamente citato e rimarcato (mi pare che questo valga soprattutto per i bloggatori serali che sono necessariamente “spiazzati” dai diurni in quanto a tempo). Mi si dirà che non ci son vincoli di tempo se si vuol citare un qualcosa che è piaciuto: verissimo, ma mi intristisce mettermi a riscrivere una cosa che ho già letto 5 o 6 volte. Se succede ad altri mi è già più chiaro il tutto. La seconda riguarda il discorso dell’approccio diaristico: credo che ‘ta storia del blog, col passare dei giorni, diventi sempre più “terapeutica”. Mi ritrovo in una stessa posizione, della quale avevo scritto più o meno un anno fa, ma aggravata: mi pare che i miei contenuti più “personali” siano sempre più di scarso valore rispetto a quanto in rete vien postato. Ahi voglia a dirti che ai visitatori piace “il tuo personale punto di vista”, ed altre cosettine del genere che vengono scritte quando qualcuno annuncia un chiusura, se poi ti fa impressione (per essere gentili) quanto vedi scritto sul monitor e non trovi il coraggio per schiacciare “pubblica”. Ecco quindi l’idea della “terza fase” del bloggare: dopo l’inizio dell’entusiasmo infantile e quella del rafforzamento giovanile la fase della maturità dubbiosa. All’inizio, nei momenti di crisi, ho sempre pensato: “Sino a che mi diverto, continuo”. Mi fa un po’ tristezza, ora, pensare che: “Sino a che trovo da tambarare col software continuo”.

    Magari, come è probabile e come è quasi sempre, è solo una questione personale.

    Topics: Si potrebbe dire outing | 9 Comments »

    9 Responses to “Paturnie”

    1. Squonk Says:
      May 3rd, 2004 at 11:38 am

      Non credo che la faccenda abbia a che fare con il bloggare. Si passano momenti di afasia, per il semplice motivo che ci si guarda intorno e non si sa che cazzo dire, perchè non si capisce ciò che si vede e si sente. Ma poi, questi momenti, passano.

    2. PlacidaSignora Says:
      May 3rd, 2004 at 12:34 pm

      Dolce Andrea, molto di quello che dici è vero. Da parte mia, posso solo dirti che per me il blog è un mezzo per stare vicino agli amici, e raccontare (e quindi discutere e approfondire e arricchire con loro e grazie a loro) piccole cose che forse interessano perché non troppo studiate o complicate. Nessun obbligo a farlo da parte mia; solo amore per la condivisione e un ambiente sereno dove rilassarmi, tutto qui.

    3. Lotrovassi Says:
      May 3rd, 2004 at 2:16 pm

      Mi sembra che, con livelli di riflessione più o meno profondi, capiti spesso tra quelli che scrivono blog. Certo è che scrivere sul perchè non si ha voglia di scrivere dà meno soddisfazione a chi scrive rispetto ad altri argomenti. E’ un circolo vizioso.

    4. Effe Says:
      May 3rd, 2004 at 2:21 pm

      domanda: perchè, secondo il perplesso autore di questo blog, io (noi) vengo (veniamo) da circa un anno, e quotidianamente, a leggere il Sentiero?

    5. riccionascosto Says:
      May 3rd, 2004 at 4:04 pm

      Giorni fa la Placida Signora, in un suo post, citava l’Ecclesiaste:”C’è un tempo per ogni cosa, sotto questo cielo…” (il seguito lo trovate qui, o magari lo potreste leggere sulla Bibbia, non si sa mai – Eccl. 3,1-8) e secondo me è di questo che si tratta, Colonnello. Ognuno di noi tende, visto che il tempo non è illimitato, a dedicarne maggiormente a ciò che ci stimola di più e, spesso, si tratta della novità. Ciò che è invece più maturo, diventato quasi una consuetudine viene invece messo da parte. Ma non abbandonato. Sono momenti. Come dice Squonk, poi passano. E – dice sempre la saggia e Placida Signora – il blog è un modo per stare con gli amici, parlare con loro di cose che ci interessano e che tramite loro possono essere arricchite. Ricorda la pietra che chiude la volta? E’ un’unica pietra, ma la sua presenza completa un’opera architettonica. E chi di noi può dire di non esserlo? “La pietra di scarto è divenuta testata d’angolo” (e con le citazioni bibliche ho finito) ;).

      E dopo questa tirata (che non riesco neanche rileggere, quindi se la becca com’è) non posso far altro che ripetere la domanda di Herr Effe (magari la cambio un po’): ma lei, perchè crede che l’abbiamo seguita per sette traslochi, e continuiamo a venire qui sul sentiero? (Potrei anche rispondere che è il sentiero giusto… troppo facile!) 😉

    6. spiritum Says:
      May 3rd, 2004 at 7:49 pm

      Non mi son spiegato: la mia preoccupazione maggiore riguarda la “lontananza”, per così dire, dal “vero” bloggare, ovvero dal citare le navigazioni, causa il fatto che mi pare già tutto citato e ricitato. Il resto son pare, soprattutto.

    7. Squonk Says:
      May 4th, 2004 at 10:01 am

      Guardi, citare o non citare, per me è un falso problema. Si scrive quando si ha qualcosa da dire e si riesce a dirlo. Tutto lì. E tutto passa; quindi, non si preoccupi e vada avanti sereno.

    8. Skid X Says:
      May 5th, 2004 at 2:14 pm

      Mi capita spesso di fare le medesime “pare”, Spiritum, e infatti spesso mi perdo anche io nei meandri tecnici di piattaforme/software/template che ai più non interessano per niente.

    9. sphera Says:
      May 5th, 2004 at 8:50 pm

      Boh. Importa?

      Io vengo qui, e leggo. E torno, e leggo. E anche se non so chi lei sia, mi fa piacere farlo.Per quanto mi riguarda, tanto basta, e siamo a posto così.