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    Il blog è assolutamente elitario

    By matteo | May 10, 2004

    Parto da Massimo che gira un commento ad un post su Culture Digitali. Il commento è del supremo Gaspar T. dice:

    Parlare dei blog come fenomeno elitario perchè bisogna saper usare il computer o perché si tratta di una ristretta minoranza rispetto alla popolzione dei votanti, mi suona abbastanza paradossale, e scorretto.

    L’autore così risponde alla provocazione:

    In questo senso vedo aumentare, piuttosto che diminuire, il “digital divide” fra l’avanguardia degli “abili” telematici, e la grande massa degli analfabeti televisivi.

    Mi ritrovo perfettamente in quest’ultima affermazione. Probabilmente dipende dal giro di gente che si frequenta ma non sono cose da tenere in secondo piano le difficoltà oggettive che si possono avere nell’essere o meno connessi (dal PC obsoleto al tempo da dedicarci) e il fatto che al bar, bevendo spritz, si parli di sasser non penso sia sufficiente per farsi l’idea che l’aver un blog non sia una cosa elitaria. Non mi interessa il raffronto rispetto al numero dei votanti ma rispetto al “saper usare il computer” direi proprio di sì. Posso fare decine di esempi di amici e colleghi che all’idea di aprire un blog rispondono adducendo difficoltà proprio tecniche, se questo non è un “digital divide” allora ditemi voi cos’è.

    Su Punto Informatico Massimo dice:
    Oggi qualcosa è certamente cambiato. Pur nei limiti di un ritardo che persiste ed è reale, Internet è ormai dentro le nostre vite. Lo si capisce ascoltando i commenti al bar di quanti hanno il computer infestato da Sasser. Fuor di statistica, parlare di worm davanti ad un caffè con la normalità un tempo dedicata alla sola nazionale di calcio, significherà pur qualcosa.

    Significa, imho, che internet diventa sempre più anche un fenomeno che coinvolge gli altri media ma non che è più accessibile o facile. Sì, dico proprio facile perché, sempre dalla mia misera ed infima esperienza, l’approcciarsi alla rete non è un’esperienza immediata sia perché sottoindente una minima capacità di uso del PC sia perché è il punto di arrivo di una serie di scelte (dal modem all’abbonamento col provider) non immediate e scontate. La TV è facile, la rivista è facile (il libro già meno), internet no. Non capisco, francamente, la posizione di chi sostiene che internet sia una passeggiata per tutti. Sottoscrivo quindi quanto dice Graziani:

    E tuttavia: ciò che i blog non innovano, e non possono innovare, consiste nel fatto che l’analfabetismo informatico, e l’analfabetismo sic et simpliciter, è ancora terribilmente diffuso, in particolare se restringiamo la nostra analisi all’Italia. Sono veramente pochi a possedere gli strumenti per poter usufruire, anche semplicemente come spettatori (“la plebe dei bloggers”), dei blog. Si calcola che al momento la blogosfera sia composta da una quantità non superiore ai 50-100.000 bloggers; scrivono, e si leggono fra di loro, lasciano commenti sui blog degli altri, nella maggior parte dei casi per pubblicizzare il proprio.

    Ci sarebbe da fare anche un bel discorsetto su un’altra provocazione lì lanciata (il grassetto è mio):

    I blog sono, in primo luogo, un fenomeno tutto interno alle dinamiche pre-esistenti del sistema mediatico. Esso impone il suo controllo, e il suo sigillo di qualità, fra l’altro, con la mera distribuzione della visibilità: anche nella “blogosfera” questa distribuzione si manifesta differenziando nettamente fra le cosiddette “blogstars”, onnipresenti in articoli, riviste, convegni etc., e il pubblico dei bloggers, autori sì di blog a loro volta, ma privi di visibilità e per ciò stessi condannati al ruolo di spettatori. E il passaggio alla plebe dei bloggers al patriziato delle blogstars è, in genere, impossibile.

    Probabilmente si può leggere come la solita trita e ritrita polemica tra blogpeones e blogstar ma detto in questo contesto assume una diversa connotazione, quasi che fosse la visibilità esterna alla blogsfera che decreta l’appartenenza o meno ad una data cerchia o circuito. Se poi (ma non son riuscito a trovar riscontri) Graziani fosse un non blogger la cosa sarebbe ancor più significativa.

    Topics: Blogsfera | 7 Comments »

    7 Responses to “Il blog è assolutamente elitario”

    1. sphera Says:
      May 10th, 2004 at 11:17 am

      Per quel che attiene alla mia modesta esperienza, quando qualcuno dice che qualcosa “è difficile da fare” nel 99% dei casi non ha provato a farlo.

    2. livefast Says:
      May 10th, 2004 at 2:17 pm

      il passaggio da peone a blogstar non è impossibile, solo difficile. dirò di più: di norma il blogger di talento diventa blogstar in poco tempo (guardati le vecchie stats di saitenereunsegreto per esempio o quelle di scimmiapelosa, di eustonstation e guarda quanto poco ci han messo a passare da zero a trecento accessi). il fatto è che i blogger di talento sono *pochi* rispetto alla totalità. quelli che frignano perché le blogstar li ignorano farebbero meglio a domandarsi *perché* questo succede e ad affrontare la (triste) verità. poi sono d’accordo sulla difficoltà tecnica di aprire un blog, ma non son sicuro che questa sia una cosa così negativa. forse che uno può pensare di diventare giornalista senza saper scrivere a macchina? e allora perché dovrebbe poter diventare blogger senza saper usare un pc?

      il blog ha molti meriti, tra i quali anche una certa democratizzazione del sistema mediatico dell’informazione, non vorrei però che a qualcuno fosse venuta l’idea che la rivoluzione digitale farà diventare tutti intelligenti, talentuosi e furbi. perché se fosse così i peones avrebbero già smesso, sui blog si leggerebbe solo roba divinamente profonda e nessuno frignerebbe. perché frignare, da che mondo è mondo, non ha mai fatto far carriera a nessuno, tanto meno può dare duratura fama bloggica se alla prova dei fatti i contenuti latitano (ricordo Aglaja e la sua zuffa col Confuso al termine della quale è stata riconsegnata – meritatamente – all’oblio).

      Insomma pochi concetti e nebulosi, fra l’altro probabilmente sbagliati. Baci 🙂

    3. caporale Says:
      May 10th, 2004 at 8:23 pm

      Si calcola che al momento la blogosfera sia composta da una quantità non superiore ai 50-100.000 bloggers … 50-100.000 bloggers, fosse vero, non mi sembrano pochini. Il Foglio, per dire, non è una domanda polemica, proprio non lo so, che tiratura ha?
      sul diventare blogstar, poi, forse non è nemmeno l’obiettivo di tutti. parlo per me, faccio il ricercatore e l’emozione, so to say, di vedere il mio nome sulla carta stampata l’ho già provata, sono qua per cazzeggiare.

    4. spiritum Says:
      May 11th, 2004 at 10:20 am

      Livefast: concordo con la tua analisi. Nemmeno io penso che il fatto che non sia facile sia di per se negativo. Per quanto riguarda il discorso dell’essere star: a chi interessa poi, veramente? Transit gloria mundi…

    5. Skid X Says:
      May 11th, 2004 at 2:13 pm

      livefast, ti ringrazio per la fiducia, ma il mio blog, dati alla mano, di accessi giornalieri ne fa meno della metà di 300, e una buona 50ina sono miei. 😀

      Sul discorso dell’elitarismo, dico i miei due centesimi.

      Uno strumento secondo me non è elitario perché molti non lo sanno usare. E’ una definizione fuorviante.

      Potrei per esempio non aver voglia di imparare a legarmi le scarpe, però non per questo i lacci sarebbero elitari.

      Uno strumento non è elitario se è accessibile a tutti con un minimo di impegno e interesse.

      Il blog quindi non lo è, perché basta avere un PC, una connessione a internet e dei minuti da VOLERCI dedicare.

      Guidare un aereo è una cosa elitaria, fare i 100 metri in meno di 10 secondi è elitario, perché anche volendo dedicarci dei minuti, le barriere all’ingresso sarebbero comunque troppo alte per la maggior parte delle persone.

      E io queste grosse barriere all’ingresso, per i blog non le vedo.

    6. Gaspar Says:
      May 11th, 2004 at 2:29 pm

      Ottima conversazione da queste parti. Mi permetto di aggiungere che il discorso di Skid X mi sembra giustissimo, e vorrei sottolineare che nella storia dell’uomo nessuna tecnologia è mai stata adottata così diffusamente in così pochi anni come internet.

      Non sono tanto i numeri attuali, quanto i tassi di crescita che mi fanno pensare a un fenomeno per niente elitario.

    7. Paolo Graziani Says:
      May 26th, 2004 at 7:35 am

      Ho diversi blog. Il principale dei quali accessibile dal mio sito.

      Per il resto: passato un po’ di tempo, con una ricerca su Google ho notato che il sassolino lanciato da me, ha smosso un bel po’ di acqua stagnante…e ovviamente per lo più registro questa tendenza a rimettere tutto a posto, quasi una coazione autocelebrativa della “blogosfera”, che teme la propria elitarietà quasi fosse una cosa esclusivamente negativa.

      Segnalo invece che sempre qui è disponibile un mio successivo intervento per lo stesso convegno, in cui sottolineo proprio i vantaggi della elitarietà – o meglio marginalità – della blogosfera.