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    Il futuro che mancava

    By matteo | June 15, 2004

    Il flip che va per la maggiore, in codesto periodo qui in giro, è Polygen. Un po’ per pigrizia, un po’ per reale mancanza di mezzi (leggi: ispirazione, questa sconosciuta) sto approfondendo il motore immobile di un possibile nuovo blog: il computer. In poche parole l’aggeggio messo a disposizione crea combinazioni casuali su una grammatica predefinita, che ognuno può farsi anche in casa sua con le sue manine. Immaginate cosa sarebbe un blog autogenerantesi e con una grammatica basata sul meglio del meglio dei 10, dai facciamo 20 mejo blog d’er giro bono. A me pare una bella sfida, anche perché il prodotto, questa volta, esiste veramente e non è una delle solite boutade (?) che compaiono da ‘ste parti. Sarebbe interessante creare una frangia che naviga nella direzione opposta dei modelli alti, veramente cialtrona, quindi con mix adeguato di metodo e sbracamento, anche per far da contraltare (senza impegno, si capisce) a chi parla di semanticismo e aggregazioni (personcine che hanno la mia totale, massima e completa stima, sia chiaro, se si va avanti è indubbiamente grazie a loro e non a me) con l’unico scopo di spronarli e tener loro sempre davanti qual’è l’immagine della deriva. Quale miglior strumento, quindi, di un generatore software di trash e plagio? Sarebbe il connubio massimo del minimo: nemmeno la fatica di creare nuovi trash, una volta buttata giù la grammatica. E’ utile tutto ciò, se ne sente l’esigenza? Claro che no, amigo. Ed è qui il bello. L’appello quindi è: chi vuol mettersi a progettare una cosetta del genere? Non garantisco continuità ed affidabilità e cedo, da subito, la leadership a qualcuno che può garantire tutto ciò. Astenersi amanti dell’originalità a tutti i costi.

    Topics: Blogsfera | 6 Comments »

    6 Responses to “Il futuro che mancava”

    1. riccionascosto Says:
      June 15th, 2004 at 1:50 pm

      Colonnello, posso dirle una cosa?

      Io preferisco il sentiero nature

    2. riccionascosto Says:
      June 15th, 2004 at 2:02 pm

      e gliel’avevo già detto un’altra volta, mi pare… (anzi, ne sono certa; avevo l’impressione di un deja vu, e la conferma l’ho avuta qui) 😉

    3. spiritum Says:
      June 15th, 2004 at 2:16 pm

      No, non è la stessa cosa, cara Riccio: qui il sw è ben fatto, ci sono ampi margini di manovra e di personalizzazione. Potrebbe proprio diventare un bel lavoretto.

    4. Ubik Says:
      June 15th, 2004 at 2:29 pm

      ma è questo a cui vuoi arrivare?

    5. spiritum Says:
      June 15th, 2004 at 2:41 pm

      Ubik: un filino più sofisticato (ma dove le trovi cose del genere?). E’ un po’ gioco un po’ esperimento, potrebbe essere un blog chiamato “Lablogatorio Frankestein” dove, una volta elaborata la poetica di un “bersaglio” si postano i migliori pezzi che ne vengon fuori. Pensa come potrebbe essere con più blogger mixati (magari una ciofeca).

    6. Daneel Says:
      June 15th, 2004 at 10:17 pm

      In Dive into Python di Mark Pilgrim trovai un’applicazione del genere. Ricordo che le due grammatiche di esempio, Kant ed Husserl se non vado errato, erano spassose. Qui il capitolo.