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De hobby natura
By matteo | August 16, 2004
Inzia con ‘sto post qua il primo numero (probabile che poi resti l’unico) di un lungo e corposo trattato sugli hobby. Intanto la parola hobby deriva da una lingua straniera (son poche, si sa, le parole italiche inizianti per h) ma se lo traduci con google resta uguale, quindi vuol dire che è diventato nostro, come termine. Veniamo però alla vera trattazione: come scegliersi un buon hobby ed essere (relativamente) felici. La qui presente prolusione è frutto di un bel tot di anni di esperienza personale e di gruppo (ovvero: lavoro, famiglia, amici, colleghi et similia) e di un vasto parco hobby iniziati, sviluppati ed alcuni lasciati là altri peggio. Il fine è quello di rendere edotto il lettore e offrirgli una guida pratica, volta all’usabilità.
Premesse
1. Il punto di partenza è singolo e personale ma con quella abitudine, quasi un vezzo, di render tutto generico, generale e generalista (quindi estendere i risulati all’universo intero).
2. Data la premessa 1. va da sè che il terreno del dibattere è prevalentemente maschile sia un quanto a temi (niente uncinetto e danza sulle punte, qui) sia in quanto a taglio (la lascio lì com’è, che dice già tanto).
3. Senza che lo debba ripetere ad ogni piè sospinto verrà analizzato il panorama e le tecniche per gli hobby in generale ma che non siano messi in atto nè a scopo economico (quindi non vengono considerati nè analizzati l’hobby del gioco in borsa o del furto) nè scopereccio (cioè praticare un hobby al solo scopo di far colpo sulle ragazze o cercare di portarle a letto). Qui si intende proprio l’ "attività, occupazione che si svolge nel tempo libero, per svago, passatempo o per passione" come dice sempre il buon De Mauro, sic e simpliciter, no nell’accezione di coloro che hanno un hobby come lavoro (tipo i calciatori) e che vivono di hobby (tipo certi altri).
Capitolo 1. I tipi di hobby
Caro il mio lettore la prima cosa che devi sapere è che gli hobby si dividono in due grandi categorie: quelli fisici e quelli mentali. Per farti meglio capire il calcetto a cinque è un hobby fisico mentre il collezionare soldatini di piombo un hobby mentale. Con questo non si intende escludere la compresenza di elementi mentali in hobby fisici (anche se, a volte, si fa fatica a vederla, la compresenza) ma, lo capisci da solo, nel collezzionismo di soldatini la componente fisica non è certamente predominante. La prima cosa che si ha da fare, per poter aggiungere un pizzico di soddisfazione e di felicità all’attività hobbystica (che ci voglia, la y, la in mezzo?) è certamente una lunga* meditazione sulla scelta stessa dell’hobby (*lunga = per molti può benissimo bastare una decina di minuti). Ci concentreremo, in questa prima puntata, sugli hobby fisici, assai diffusi in Italia, spesso salubri ma non sempre ricchi delle dovute soddisfazioni. Al fine di agevolare la scelta porgo qua una bella formuletta matematica, frutto di una buona ventina di minuti di lavoro con excel, con relativa prolissa imterpretazione:[(peso x età x tempo) : pubblico] – fattore k
Il peso è chiaro cosa sia ed è una variabile importantissima per gli hobby fisici. Va da sè che la maggior parte degli hobby fisici siano spesso assimilabili agli sport, la differenza è nel rendimento e nella soddisfazione che se ne può trarre. Se sei grosso o grossetto sappi fin da subito che le salite, per te che hai intenzione di scegliere la bici come hobby, saranno più salite ancora e i cespugli, se hai scelto softair, sempre troppo piccoli. L’età è un’altro fattore determinante: quando si deve avere forza – fiato – agilità bisogna tarare con grande sapienza sia la tipologia dell’hobby che le aspettative in esso riversato, anche per non dare improvvisi dispiaceri ai congiunti. Il tempo che si ha intenzione e/o possibilità di dedicare all’improvvisa nuova passione è elemento di assoluto rilievo e va analizzato con cura. E’ inoltre un fattore a doppio taglio (se usavo spada veniva meglio ma ci tengo a rimaner sul tecnico): all’aumento della quantità non sempre corrisponde un aumento della soddisfazione nè dei risultati. Un esempio chiarificatore: l’uomo di quasi cento chili che comincia a correre in mountain bike deve assolutamente dapprima partire con brevi e leggere escursioni poi, via via, aumentare tempo, percorrenza e pendenze (per far gamba, vien detto tecnicamente) e, una volta in discreta forma, mantenere un equilibrio ed un allenamento costanti. Insomma: niente improvvisazioni. Il pubblico è un fattore troppo spesso sottovalutato. L’hobby è un po’ come l’arte: non ha senso compiuto se non è visto-raccontato-partecipato. Al lunedì, quando torni al lavoro, come fai a non raccontare dell’impresa (magari dilatata in qualche misura) incorniciata nel week-end? Come non coinvolgere amici/parenti nel primo entusiamo della nuova passione? Alla lunga (ovvero se si vuol far continuare l’hobby e sostenerlo) se non si ha qualcuno col quale confrontarsi e raccontarsi scema anche la voglia. Il fattore k non è facile da spiegare, è un mix tra autostima – intelligenza – aspettative e ne può uscire un numero di dimensioni le più varie. Un esempio: quando uno va agli allenamenti di calcio 4 sere su 7, sacrificando la morosa che se la spassa spesso con amici (magari anche i suoi) che hanno hobby differenti, gioca il sabato pomeriggio o la domenica quando gli altri stanno lì a guardare quelli che giocano, magari sta spesso in panchina più che un hobby mi sembra autolesionismo. Qui l’insieme del fattore k è alto: autostima -100 (sta sempre in panchina, il poveretto), intelligenza -100 (la morosa, sta attento ostia) e aspettative -100 (sognava una vita da mediano, lui) = -300. Che poi nella formula il tipo (che esiste veramente) è uno sui 70 chili x 25 anni x 9 ore la settimana, il tutto diviso le 40 persone (tra amici, famiglia e colleghi di lavoro) al quale racconta le prodezze che ha visto fare agli altri in campo e c’ha di ritorno sorrisini ironici (gli amici e la morosa, ricordate?), fa un totale di 262,5. Se a ‘sto 262,5 togliamo il -300 di prima capisci da solo che il tuo hobby lo puoi perdere anche subito, che non ti giova.
Continua?
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