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La nascita dell’uomo collettivo bis
By matteo | November 16, 2004
(L’idea originaria è di zop, poi ci son delle taroccature)
Questo è un racconto.
No.
E’ un frammento.
E un viaggio (miiii, che bbona ‘sta robba).
Chi l’ha scritto, non lo posta.
Chi lo posta, non l’ha scritto.
Chi ha curato l’idea, non la realizza.
Chi la fa l’aspetti.
Chi cerca il racconto, trova un percorso.
Chi trova un amico trova un tesoro.
Al viaggiatore, la ricerca del senso (di significato e direzione, ma anche la forte impressione, come quando si dice "Mi fa senso")).
Il racconto ha fine e inizio, ma forse li devi ancora scrivere tu.
Se vuoi, puoi salpare da qui, o da altri approdi che troverai nel magma della blogosfera.
(Scopiazzato malamente da Effe).
N.B. Dato che son stato tagliato fuori mi pareva bello esser partecipe lo stesso, per riflesso. Il ruolo di buco di culo dell’uomo collettivo me l’arrogo io, quindi. Ormai avevo scritto il post, ieri, per scimmiottare… Nell’uomo collettivo devi prevedere il disturbo mentale.
Topics: Blogsfera | 5 Comments »
November 16th, 2004 at 11:45 pm
(o)
contento te… !!!! ;))))
November 17th, 2004 at 1:53 am
nessuno è stato tagliato fuori.
“Il racconto ha fine e inizio, ma forse li devi ancora scrivere tu”.
November 17th, 2004 at 1:55 am
@Effe: dai, si scherza. Mi piaceva l’idea e ci ho ricamato sopra. Mi son letto tutto il racconto seguendo i link, è una idea curiosa e divertente.
November 17th, 2004 at 5:06 am
Beh, a me il suo punto di partenza piace, Colonnello (e poi siamo tutti l’uomo collettivo, no?)
November 18th, 2004 at 12:15 am
Insomma, anche la donna collettiva non sarebbe male.