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Le domande e i tempi
By matteo | February 22, 2005
Quando si ha sui quarant’anni pare ci si cominci a porre un bel pacco di domande. Robe del tipo: “Son diventato quello che sognavo-speravo” quando avevo 15-20-25-30 anni (poi i sogni calano)?”. Secondo i più profondi conoscitori dell’animo umano (no, amici, non gli psicologhi, razza dannata e deprecabile, bensì gli avventori abituali delle bettole più malfamate di ogni posto) ‘sto genere di domande è normale qualora pure legittimo, in ogni caso segno acclarato di personcina a modo e riflessiva.
E’ il rispondersi che son cazzi.
Topics: Si potrebbe dire outing | 8 Comments »
February 22nd, 2005 at 11:11 pm
io di solito scelgo l’opzione “Non sa / non risponde”.
Ma più “non risponde”, in effetti
February 23rd, 2005 at 12:35 am
Io cerco di essere quello che sognero’ da grande, non sapedolo ora, tendo a non deludermi mai.
February 23rd, 2005 at 1:07 am
Farsele, quelle domande, senza obbligo di risposta (in fondo, se non siamo liberali ed indulgenti con noi stessi…;-**
February 23rd, 2005 at 5:09 am
Sei stato dalla Maria Onta, confessa.
February 23rd, 2005 at 8:03 am
Io faccio rispondere herr Effe
February 23rd, 2005 at 8:13 pm
Amen, fratello! Quanto hai ragione!
February 25th, 2005 at 2:43 am
I noti problemi spazio temporali nei quali vivo fanno sì che tali domande arrivino sempre in anticipo o in ritardo. Spesso anche alla persona sbagliata. E le risposte arrivano a vanvera.
February 25th, 2005 at 3:23 am
“se è vero che la vita comincia a quarant’anni, beh…io ne ho solo tre!!![vasco – 1995]