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    Eccolo qua

    By matteo | July 30, 2005

    Tutto finisce (dopo 15 giorni di animazione da camping cosa speravate, una massima storica inedita?). Così si torna e tutto sembra diverso, ma anche uguale. Niente resoconti, che non fa fine, solo alcuni sprazzi.

    Osservando il triste fenomeno dello spiaggiamento di trichechi e foche monache over size si percepisce chiaramente che anche quest’anno, in molti, la prova costume o non l’hanno fatta o l’hanno miseramente persa.

    La lista musicale che non cambia mai, o cambia poco, è quella della baby-dance nei campeggi. Fa tenerezza risentire ogni anno la voce della Power che incita a far qua-qua o Fiorello che rilancia Cecchetto e il suo potente testo allegorico di Gioca Joeur (credo sia emormente sottovaltato, è ermetismo cantato, altroché: ah, gli anni ’80). Son partito col consueto, lacerante dubbio: ma il coccodrillo come fa?

    La questione rifuti: che tristezza, ma proprio grande, vedere tutta la schifezza gettata in giro, dalla spieggia al ciglio di struggenti stradine. Ci sono posti meravigliosi, che danno pace e serenità solo a passarci, e son infestati di sporco da tutte le parti. Per non parlar della capitale: mi è rimasta addosso una sensanzione di unto, di appiccicaticcio. Immagino che sia stata la medesima cosa che avrebbe voluto dirmi la zingarella quando mi ha sfilato il portafoglio in metropolitana: fortuna che c’era una solerte e decisa signora slava (mi pareva) che l’ha placcata meglio di me e mi ha ridato il maltolto, risfilandolo alla piccina. Non sapevo se darmi più dell’idiota a non averlo imboscato meglio (la tasca aveva anche del velcro come chiusura, più attenuanti generiche tipo primo viaggio in metrò dei bimbetti miei che tenevo per mano) o ringraziare con un bacio la signora. Son rimasto benevolmente rassicurato dalla sensibilità delle mie chiappe, che han sentito andarsene il coso. Però cosa rispondi ad un bambino di 7 anni che ti fa: “Papà: perché c’è tutto questo sporco per le strade?”. Ho anche avuto la fortuna ed il privilegio di conoscere una persona che bazzica spesso da queste parti: un saluto a lei.

    Topics: Dimmene tante | 14 Comments »

    14 Responses to “Eccolo qua”

    1. sancio Says:
      July 31st, 2005 at 9:14 am

      bentornato… bastardo! Adesso mi dirai che ti han rubato il cell ed il placcaggio non è riuscito!

      A lavorare!!!!

    2. Squonk Says:
      August 1st, 2005 at 11:46 am

      La butto lì consapevole di spararla un po’ grossa. Comunque: le nostre città sono sporche perchè siamo sporchi noi. E certo, non parlo dell’uso più o meno smodato di saponi e shampoo. E’ il disinteresse nei confronti di noi stessi, di quel pezzo di noi che sta dentro le città e i paesi che abitiamo. Fa tristezza, sono d’accordo.

    3. Tamao Says:
      August 1st, 2005 at 1:21 pm

      Orribile visu.

      Il grado di civiltà raggiunto lo si può misurare solo dalla pulizia dei luoghi.

      New York fa schifo e puzza a due metri dal locale più ‘cool’. Roma con la sua estatica bellezza architettonica possiede strade lorde come Calcutta. Lordate dai propri stessi abitanti. E’ il luogo che aliena le persone o le persone che alieno il loco?

    4. spiritum Says:
      August 1st, 2005 at 3:28 pm

      @Squonk: è mancanza di ‘educazione civica-ambientale’ ci aggiungerei. Perché si lascia sulla spiaggia il bicchiere di plastica e la cannuccia della granita che si è appena consumata quando – a 5 max 6 metri – ci sono i bidoni dell’immondizia? E non una volta, tutti i giorni. Non ho trovato una risposta valida.

      @Tamao: “Il grado di civiltà raggiunto lo si può misurare solo dalla pulizia dei luoghi” è bibbia! Alla domanda non so rispondere anche se, per personale predisposizione, tendo a pensare che siano le persone ad alienare il luogo.

    5. laflauta Says:
      August 1st, 2005 at 5:33 pm

      bentornato intanto… e da brava musicista concordo con Lei sull’ermetismo cecchettesco (che anch’io ho apprezzato alla festa di fine centroestivo del mio pupo…è destino…).

      Peraltro, si dice che il progresso di una civiltà si misura in base ai quintali di rifiuti che produce. Aggiungerei… che bello abitare ancora in un paesino del nord, senza ancora l’adsl, ma col suo quintale di monnezza tutto solo nei cassonetti…

    6. Squonk Says:
      August 1st, 2005 at 6:31 pm

      Mah, sulla faccenda della civiltà ci andrei cauto – basta leggersi qualche libro di storia per capire che il concetto di pulizia e quello di civiltà si sono evoluti in modo molto diverso.

      Naturalmente sono le persone che alienano i luoghi, non c’è nemmeno da discutere. Chi vuole bene al posto dove vive (e quindi vuole bene anche a quella parte di se stesso che sta “in mezzo” alla gente, che fa parte della società) non lo tratta male. Certo, capita anche che uno nasca in un luogo già trattato male, e se ne senta respinto, e finisca per ricambiare la scortesia.

      Da ultimo: io, New York (Manhattan, per la precisione) l’ho trovata ben più pulita di quanto mi aspettassi, e tanto quanto – almeno – vorrei che fosse Milano. E non parlo della Quinta Avenue: parlo di Washington Heights, parlo della Centoventicinquesima ad Harlem, parlo delle viuzze dietro la NY University, insomma di posti che non sono esattamente nell’immaginario collettivo.

    7. caporaleReyes Says:
      August 1st, 2005 at 7:42 pm

      bentornato!

    8. spiritum Says:
      August 2nd, 2005 at 8:22 am

      @Laflauta: sono nella sua stessa situazione.

      @Squonk: non addentriamoci nei meandri del nominalismo. Nell’accezione comune chi non butta le carte per terra è ritenuto “civile”, penso che si possa accettare. Penso che si possa accetare anche che un posto pulito è segnale di attenzione agli altri ed all’ambiente ed anche questo viene normalmente considerato segno di civiltà.

      Per quanto concerne i posti da lei citati è universalmente noto quanto lei sia viaggiatore.

    9. laflauta Says:
      August 2nd, 2005 at 8:52 am

      ..sono stata fraintesa messer squonk: parlavo di civiltà=q di rifiuti, non certo =pulizia.

      La mia esperienza newyorkese si limita ai grattacieli scaricati su webshot… Posso dire la mia su ciò che c’è fuori dalle grandi città. A cavallo ho avuto modo di bazzicare qui e là, e ho trovato uno sconcertante equilibrio tra la maggior distanza dal mio paesello al nord e il totale di rifiuti, che cresce esponenzialmente più ci si avvicina alla capitale.

      A Roma, pratoni del Vivaro, fare una gara nazionale e zigzagare tra bottiglie rotte, frigoriferi abbandonati e quant’altro, è un ricordo poco piacevole.

      Dalle mie parti, se lasci il sacchetto fuori dal cassonetto (fatta la rima di prima mattina…), se getti la bottiglietta dell’acqua in terra o anche la cicca spenta, il passante tipo (categoria alla quale orgogliosamente appartengo)è capace di sgridarti malamente…è sia una questione di abitudini e di educazione.

    10. Squonk Says:
      August 2nd, 2005 at 11:19 am

      Madame, il mio commento era riferito a quello di Tamao, stia serena. Ho visto un certo numero di paesi che non sono certo puliti secondo i canoni svizzeri, ma che faccio fatica a definire meno civili in assoluto, tutto qui.

      Socio, concordo. Volevo solo ricordare che i regnanti francesi l’acqua la schifavano proprio, e come loro ve ne erano moltissimi altri di gran lignaggio; e, ciò nonostante, nessuno si sognava (e si sogna tuttora) di definirli incivili.

    11. riccionascosto Says:
      August 2nd, 2005 at 2:12 pm

      Bentornato, intanto, Colonnello.

      Sul rapporto civiltà/pulizia non direi altro, che mi sembra sia stato detto (quasi) tutto… anche se c’è di peggio.

      Pazienza infatti per le città, dove almeno ci dovrebbe essere un servizio di nettezza urbana (e diciamolo, che a volte sporcare è altruistico, altrimenti che ci stanno a fare gli operatori ecologici?) anche se stamattina il braccio meccanico del ritiro immondizie ha seminato bottiglie un po’ dappertutto.

      Quello che non capisco, tuttavia, è come si fa ad andare in montagna – e domenica mi ci sono volute quasi tre ore di scarpinata, per arrivare dove sono arrivata – e lasciarci il pacchetto delle patatine.

      (Ah, a proposito del coccodrillo… non fa parapappa pappa pappa pà? Se è così, mistero risolto 😉 )

    12. riccionascosto Says:
      August 2nd, 2005 at 2:14 pm

      Dimenticavo… se del sentiero si sta bene anche senza, le assicuro che si fa meglio con.

      Ma gliel’ho già detto, vero?

    13. spiritum Says:
      August 2nd, 2005 at 2:21 pm

      @Riccio: si fa così, in effetti. Però perché chiederlo ogni anno, allora?

    14. ikthus Says:
      September 11th, 2005 at 1:09 am

      Popoli e tribu’hanno abitato e tuttora abitano il pianeta da millenni eppure si sono serviti della natura per sopravvivere senza cassonetti o adsl. Eppure noi riteniamo indispensabile l’inutile (senza andar lontano si pensi a prima dell’ era della plastica o dei derivati del petrolio aggiungendo pure la latta/lamiera ).Sicuri che la qualita’ della vita sia notevolmente aumentata ammassiamo tonnellate di materiale che pure la Mafia c’ha creato il modo di guadagnarci su’.

      Alcuni antropologi da parecchi anni stanno cercando popoli nomadi nella foresta amazzonica ma non si riesce a trovare nemmeno una lattina o un sacchetto di plastica che possa ricondurre gli studiosi al luogo desiderato.Educazione ? Ma sono indigeni !!!.Leggi? Sono secoli che vivono secondo il ritmo delle stagioni e della natura di che regole hanno bisogno ? semplicemente non hanno il “nostro Progresso” e in questo ambito chi aliena che cosa o viceversa ?.Quando saremo disposti a fare quaranta chilometri a piedi per un po d’acqua come qualcuno in Africa allora forse qualcosa cambiera’ma siamo disposti a rinunciare alle nostre cosiddette “conquiste” per regalarci un futuro ?