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    Divoratore di godimento

    By matteo | October 12, 2005

    “L’ho finito in 3 ore. Quello? Una cazzata, l’ho finito in 4 ore. Quell’altro? Puttanata, ci ho messo 3 ore e mezza a finirlo”. Il tizio è un giovanetto di 17 anni, il tema i videogiuochi. Probabilmente son vecchio io, probabilmente è troppo giovane lui. Parto da un approccio totalmente diverso, direi contrario: vorrei che non finissero mai, altroché. Quando trovo un giuoco che mi piace (succede anche per i libri, i film, i fumetti) vorrei che continuasse il più a lungo possibile. Ogni volta che cambia schermo mi auguro che ci sia un altro quadro – livello – missione. Non ho mai contato quanto ci metto a finirlo, anzi spesso lo rifaccio, magari ad un livello più difficile. E non ne inizio mai subito un altro, lascio passare almeno un settimana, anche di più. Adesso, per esempio, ho iniziato il magnifico “Call of duty“, sempre suggerito da simpatia Darkripper.

    Non sono ancora in grado di far una recensione come l’ICI comanda ma devo dire che di emozioni ne dà veramente tante. E’ un fps (mi son calato in ‘sto genere, ormai) ambientato nella II Guerra Mondiale. La prima serie di missioni la si porta a termine – con fatica e stridore di denti – come soldatino americano della 101esima, la seconda come inglese (ma ho appena iniziato). Devo dire che, a parte qualche parte un po’ stramba (come una corsa in auto che devi sparare da fuori il finestrino) le missioni prendono proprio. Ci sono dei tratti persino angoscianti, fermi nella trincea ad aspettare che il crucco metta fuori il muso per cecchinarlo prima di avanzare, o sotto una pioggia di proiettili che colpisce anche uno della crocerossa che si sta cacando addosso. Un gioco deve dare emozioni, far immedesimare, coinvolgere, altrimenti che gusto c’è? Tra l’altro l’ho iniziato nella modalità veterano, la più impegnativa, senza vita in giro ed è tosta. Anche perché non sei solo ma devi collaborare con la squadra, che si muove in base alle tue azioni, ti aspetta o ti copre o ti lascia nelle peste.

    Il primo quadro come inglese è una storiona: conquistare un ponte e difenderlo sino all’arrivo dei rinforzi. Mi sono domandanto – preso tra il frastuono assordante dei colpi – cosa provarono veramente i soldati che vissero situazioni del genere se ho provato anch’io un senso di angoscia e di reazione cieca (fermato a pochi minuti dall’arrivo dei rinforzi da un colpo alle spalle) sparando – inutilmente – con il mitragliatore da postazione contro la contravanzata dei tedeschi.

    Update (perché il post l’ho scritto da un po’). La parte come inglese è tostissima. La missione a mettere esplosivo nella diga, con la sirena dell’allarme sempre in sottofondo è una cosa terribile. L’inseguimento col camion mi ha presso ancor di più. Un gioiello!

    Topics: Un tempo era tutta campagna | 10 Comments »

    10 Responses to “Divoratore di godimento”

    1. darkripper Says:
      October 12th, 2005 at 11:51 pm

      La missione in cui bisogna resistere prima su una riva e poi sull’altra del fiume con gli inglesi la ricordo come un vero incubo, ma anche come esperienza esaltante.

      Il dannato mitragliatore dei maledettissimi brits poi occupa mezzo schermo, ed è un handicap di suo. Preferisco uno Sten o un Thompson e ricordo che in quella missione mi han falciato diverse volte mentre correvo verso una machinepistole lasciata da qualche crucco scannato.

    2. laflauta Says:
      October 13th, 2005 at 8:26 am

      anch’io ho le stesse emozioni. ma dalle mie parti si chiama sesso (e io gioco da veterana ahahaha….)

    3. spiritum Says:
      October 13th, 2005 at 8:44 am

      @Darkripper: terribile, verissimo. Il momento della contro onffensiva, con i colpi che arrivano ovunque è da panico. Concordo appieno sulla questione arma. Adesso che son russo devo dire che il loro mitraglione, quello con il caricatore tondo, è una potenza. Come il cecchinaggio in giro per i palazzi: grande consiglio, amico amico, grazie.

      @Laflauta: non portarmi su terreni così che tiro fuori il peggio di me e poi non so controllarmi…

    4. laflauta Says:
      October 13th, 2005 at 9:40 am

      seeee, il mitraglione. ma fai apposta fai, lo sai che son maliziosa (e mi regali le battutacce nel fatidico silver plate…)

    5. spiritum Says:
      October 13th, 2005 at 10:27 am

      @Laflauta: urge incontro.

    6. laflauta Says:
      October 13th, 2005 at 10:48 am

      con uno che la fa sui pinocchietti beige? ma va là! (scusate, sto esagerando sull’off topic..)

    7. riccionascosto Says:
      October 13th, 2005 at 5:25 pm

      @Laflauta: Suvvia, il Colonnello non è così male come si dipinge… è modesto, l’uomo (e sospetto arrossisca anche, talvolta)

      @Colonnello: Devo dire che le mie esperienze si sono fermate ai vari tomb raider e monkey island (anni che non gioco più), ma ricordo la diversità dell’approccio tra me e mio marito… lui non vedeva l’ora di finire il livello, io non passavo al successivo se non ero sicura di avere scoperto tutti i segreti (e mi beccavo i livelli bonus)

    8. spiritum Says:
      October 14th, 2005 at 8:54 am

      @Riccio: allora ci assomigliamo molto in questo senso. Non la facevo gamers anche lei, a dire il vero.

    9. laflauta Says:
      October 14th, 2005 at 9:06 am

      io non riesco a finire il secondo schermo de “le avventure di topolino”, età +3, playstation2.

      Eppure un tempo al pacman ero un mito.

      @riccio, mi spaventano le cadute trash, ma se lei mi assicura siano solo vizio di forma… cerco di valutare il messere. E cmq l’inverno i pinocchietti si esimerà dal metterli, spero.

    10. riccionascosto Says:
      October 14th, 2005 at 11:31 am

      @Colonnello: son mica “nascosto” per niente… 😉 Ci sono molte cose, in me, che non sospetterebbe, ed altre che lascio solo intravedere. Non amo gli spara/spara, però, sono più una ricercatrice.

      @laflauta: Pensi che a me spaventavano le camicie… No, le assicuro, il Colonnello ha un suo perché (colonnello, poi mi paga, vero?)