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    Di gocce e mutande

    By matteo | November 7, 2005

    Nel solco delle grandi pagine di scienza qua riportate, posso finalmente presentare i risultati di due lunghi anni di ricerca. Il titolo della presentazione è: “Come varia la fine dell’ultima goccia (al di là del numero di sgrullatine) in base alla tipologia di mutande”. La tesi di partenza, nota a tutti, è “Sgrulla quanto vuoi tanto l’ultima goccia è della mutanda”.

    Partiamo con ordine, quindi con i postulati e le premesse:

    – dato un prepuzio tipo

    – dati 3 diversi tipi di mutanda:

    a. splip

    b. boxer moderno

    c. boxer da pensionato

    – provare scientificamente e statisticamente quando e come la goccia va sulla mutanda.

    Così, muovendo dal teorema “Dopo 5 sgrullate vien considerata pippa“, in due anni di prove con le 3 diverse tipologie a., b. e c. si è arrivati alle seguenti conclusioni:

    I. La goccia, con la mutanda di tipo a., si deposita con preoccupante regolarità (attorno al 98% delle volte) sul tessuto mutandale, in qualsivoglia posizione venga depositato il prepuzio e il membro tutto.

    II. Con mutanda di tipo b. la goccia si deposita sul tessuto mutandale per un numero che oscilla tra l’85 e il 90% delle volte se il prepuzio ed il membro tutto tende ad essere posizionato alle estremità (sia essa la destra o la sinistra non cambiano i risultati) e la variazione è dovuta al tipo di pantalone e al fatto che si metta o meno la canotta o la maglietta della salute tra la pelle e la mutanda stessa. Scende all’80% se si riesce a pozionare il membro il più perpendicolarmente possibile alla terra.

    III. Con la mutanda di tipo c. si sono ottenuti i risultati migliori (nonostante non riscuota un grande sex appeal nel sesso femminile sotto i 50 anni). E’ stato verificato che con copertura adeguata (pinocchietti o bermuda larghi e di tela) che la percentuale scende sotto il 30% con posizionamento perpendicolare del mebro (di solito – essendo parecchio stagionale l’uso del tipo c. con accoppiata come sopra – la canotta o la maglietta della salute non c’è) ed arriva al 52% con posizionamento agli estremi.

    Nè consegue che, a ragion veduta ed in base a prove provate, il detto “Sgrulla quanto vuoi tanto l’ultima goccia è della mutanda” è valido soprattutto con certi tipi di mutanda e certo posizionamento del membro. Probabilmente il detto, per amor di brevità e per aver maggior effetto, è stato troncato all’uopo.

    Questa è scienza, signori miei, altroché.

    Dove finisca la goccia che non si espande nella mutanda non ci è dato saperlo.

    Topics: Marketing | 11 Comments »

    11 Responses to “Di gocce e mutande”

    1. p.s.v. Says:
      November 7th, 2005 at 4:48 pm

      mi vien da dire la mia, che qui sono esperto.

      a) se dopo tre o quattro sgrullatine, vien considerata pippa, qui si è di fronte ad una precocità disarmante.

      b) e la goccia che sistematicamente si ferma sul dito indice, vogliamo considerarla o no?

      c) mio papà voleva che mi pulissi il pisello con la carta igienica, finito di pisciare. un incubo che ho sempre rifiutato. però guarda poi come son cresciuto

      d) spesso, usando la mutanda b sento l’ultima goccia appoggiarsi sulla coscia sinistra.

      PS: questi son post che meriterebbero approfondimenti. discussioni. dialogo.

    2. spiritum Says:
      November 7th, 2005 at 5:15 pm

      @psv: ti rispondo punto per punto, visto che chiedi – giustamente – dialogo:

      a. ho scritto che “dopo 5 sgrullate vien considerata pippa” è un teorema molto diffuso, soprattutto presso la Scuola Occidentale. Il senso è “da cinque in avanti”.

      b. esula dalla ricerca, come puoi evincere.

      c. come ti dico sempre, l’errore tuo papà l’ha fatto nel NON soffocarti da piccolo e/o gettarti nel fosso. Tutto il resto, poi, è stato inutile.

      d. qua son d’accordo. A me capita – guarda un po’ la stranezza – solo quando viro tutto il membro verso sinistra. Pensa te.

    3. riccionascosto Says:
      November 7th, 2005 at 7:32 pm

      Colonnello, a me rimane solo un dubbio… ma il papà di p.s.v. … non era Lei???

    4. sancio Says:
      November 7th, 2005 at 8:39 pm

      son qui che medito sua spirituità… e già le tre o quattro sgrullatine potrebbero servire a qualche cosa visto e considerato che non so perchè qualcuno in anni ormai lontani e bui mi convinse che già dopo la seconda era da considerarsi pippa ma evidentemente non mi è mai venuto in mente di considerare eventuali problemi di eiaculatio precox del suddetto… mah quante e quali cose si possono ancora imparare dalla vita…

      Buona serata

    5. spiritum Says:
      November 8th, 2005 at 9:28 am

      @Riccio: eh, appunto, quello è stato il mio errore.

    6. laflauta Says:
      November 8th, 2005 at 1:29 pm

      colonnello, nonostante cotanti gocciolamenti io la adoro.

      continuate l’analisi, ve ne prego.

      fla-che lava le macchie giallastre con non poco imbarazzo-e che non sa come svezzar bene il figlio all’arte della scrollata…

    7. Squonk Says:
      November 8th, 2005 at 4:56 pm

      Socio, notavo con piacere che lei continua a essere chiamato Colonnello. Ah, i bei tempi di Forza Idillio.

    8. Daniele Says:
      November 8th, 2005 at 9:00 pm

      Ottimi spunti di riflessione.

      Complimenti.

      Un post da segnalare!

    9. laflauta Says:
      November 9th, 2005 at 11:51 am

      Eh, io l’ho segnalato. C’ho messo pure un post-it, pure un link che ho fatto girare tra i colleghi del comune di Venezia.

      Qui di fronte c’è un negozietto di intimo, il boxer giallo oggi si vende come il pane….

    10. riccionascosto Says:
      November 9th, 2005 at 4:48 pm

      Il Colonnello sarà sempre il Colonnello per me, Sir. Come potrei dimenticare il tutù rosa, e le passeggiate per il viali del Palazzillio, e i valzer ballati insieme?

      No, non potrei mai…

    11. A.I.U.T.O. Associazione Italiana Uomini Troppo Oppressi :: Le oscillazioni della storia attraverso l’evoluzione della mutanda, ovvero: perché i coglioni stanno a sinistra :: July :: 2006 Says:
      July 9th, 2006 at 1:31 am

      […] In Italia gli anni 80 partono in maniera terribile: strage di Ustica, strage di Bologna, fondazione della Lega Lombarda. Sempre in tema di sventure, in quello stesso periodo mio padre, uomo di mare, percepiva l’incresparsi delle onde attraverso segnali minimi: gli slip e i bluggìnz attillati fanno male, causano l’impotenza, gli uomini bianchi stanno perdendo la virilità. Successivamente anni di yuppies e paninari, nella memoria collettiva gli anni 80 sono generalmente ricordati come anni di disimpegno e volgarità. Si iscrive in questo solco, quindi, il mio personale passaggio dallo slip al boxer, a causa anche delle nere previsioni di papà. Il boxer, infatti, è leggero, non comprime e permette un’eccezionale libertà di movimento; i coglioni non stanno più a sinistra, quindi, ma ballonzolano con gioia di qua e di là. In questi anni il governo Craxi segna un record di longevità ma del socialismo resta solo qualche vaga traccia nel nome del suo partito. Destra e sinistra non sono più due entità monolitiche, ma punti di vista molto fluidi sulla realtà, e i coglioni si adeguano oscillando tra i due poli. La conquistata libertà di movimento ha però due difetti: non è più possibile accavallare le gambe con disinvoltura, pena il tragico effetto schiaccianoci, e talvolta i gioielli di famiglia, complici la ritrovata libertà e la larghezza inferiore del boxer, si affacciano impudicamente alla vita creando qualche imbarazzo. I primi modelli nascono con una cucitura posteriore centrale che sega il culo come un filo interdentale, ma presto arrivano i modelli con cucitura a pannolone e gli uomini possono riprendere a sedersi con tranquillità. La pisciatina, infine: la tecnica del passaggio a livello è facilitata dalla già citata larghezza inferiore, mentre l’azione diretta è resa finalmente possibile da una lunga fessura anteriore, a volte chiusa con uno o più bottoni. Qualche modello, però, a causa di un punto di partenza della fessura troppo alto, rende possibile l’impresa solo a chi si ritrova un pitone reticolato tra le gambe. Il rapporto tra il boxer e la pisciatina (o, meglio, i suoi effetti) è stato anche immortalato da un celebre detto popolare: lo disse Cesare, lo confermò Nerone, l’ultima goccia cade sempre nel calzone… (vedi anche il fondamentale saggio Di gocce e mutande di Spiritum). […]