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    Sull’intestino

    By matteo | November 22, 2005

    Allora: c’è un mio amico che, qualche tempo fa, ha pensato di prepararsi bene ai 40 anni. La tappa, col pacco gonfio di tutto quell’alone di mito che si porta dietro, è importante. L’uomo, tra sè e sè si dice: “Ragazzo (mi piace questo tono che ha il sapore un po’ dei tempi della scuola e un po’ quello dell’addestratore dei marines) qua arrivano i 40: mettiti in riga che s’ha da fare una bella figura. Sono stato chiaro? Dillo più forte, che non sento!”. Di botto, il primo agosto dell’anno scorso, smette di fumare e comincia a far sport. La cosa, per uno fermo da 3 lustri, non è una passeggiata. Anzi: sono diverse passeggiate ma non è tutta tutta discesa. Cioè: ci sono diverse discese ma solo dopo che si è fatta un bel po’ di dura salita.

    Insomma, le cose vanno avanti e così, scelta dopo scelta, lo spirito molliccio e molleggiato si tempra. E il ragazzo (manteniamo il tono, va’) azzarda di più: diventa buddista. Ci prova, è una corrente scismatica ed eretica del buddismo ma è un inizio. Per uno che vien fuori dalla sua esperienza (quale?) è un gran salto.

    Il ragazzo vuol far di più ma c’è un primo freno: l’orifizio a sud, quello da tener sempre pulito. Per una dissavvertenza porta le mutande sotto i pantoloni da bici (e sì, s’è buttato a far ciclismo, pensa te) e, dopo una serie di dure sudate estive, la pelle attorno all’orifizio si screpola, si deforma, si ammala. Uno che sapeva far le cose o che, umilmente, avesse chiesto, avrebbe saputo, gli sarebbe stato detto, ma lui no, non ascolta e non chiede. Il nostro, duro e salutista, non pensa al dottore e si cura con talchi e mica talchi, sino al peggioramento totale: non riesce più a depositar le natiche, oibò. Per farla breve antibiotico e 20 giorni di crema, poi olio.

    “Dura arrivare bene ai 40, ostia”, pensa il ragazzotto. Perché poi?

    Per ridar slancio all’impresa si inventa di diventar vegetariano proprio mentre l’intestino decide di imbizzarirsi come un puledro per la prima monta. Non è ben chiaro se sia “mentre” o a “causa di”, si aspetta ancora una diagnosi certa dal medico laconico (e l’esito della fecicultura). Adesso mangia solo pasta o riso in bianco (poca, eh), carni bianche con nessun condimento (un filino di olio al massimo), niente caffè, niente dolci o delizie varie, verdure in quantità. Per uno che mangiava quello e quanto mangiava lui è un sacrifico di classe alfa, credetemi. Se si vuole è una strada lunga il vegetarianesimo, è pur sempre un’inzio.

    Speriamo che ci arrivi, ai 40.

    Topics: Un tempo era tutta campagna | 6 Comments »

    6 Responses to “Sull’intestino”

    1. Squonk Says:
      November 22nd, 2005 at 1:14 pm

      Facciamo che io compiango il suo amico, va bene?

    2. Bakis Says:
      November 22nd, 2005 at 2:33 pm

      disavventure anali a parte, sembra il mio ritratto.

      Ma non ho quarant’anni, nè ci sono vicino. Mi dovrò preoccupare??

      Mi chiedo allora cosa farò al famoso traguardo: mi convertirò al cattolicesimo, alla carne e al grasso superfluo.

    3. spiritum Says:
      November 22nd, 2005 at 3:13 pm

      @Bakis: intanto vuoi conoscere il mio amico? Magari fate una bella gita insieme in bici.

      @Squonk: riferirò, Sir.

    4. sancio Says:
      November 23rd, 2005 at 2:43 pm

      un bacio al suo amico …

      … avrei due tre domandine ma chissà se riuscirò mai a fargliele…

      ah la vie…

      buonviaggio

    5. Igene Says:
      November 30th, 2005 at 10:19 pm

      Vuoi mettere quanta più allegria mette una seratina con salsicce, braciole, costicine (magari di vitello …) ?? ….

    6. spiritum Says:
      December 1st, 2005 at 9:49 am

      @Igene: le costicine di vitello sono un toccasana per l’intestino imbizzarrito.