La forza dell’esempio e il politico filosofo

"Rubare tre week-end di fila agli italiani non mi sembra una buona
idea" non è una battuta del prode Panariello (mi bullo qui
di non aver visto – di questa edizione – nemmeno un minuto della trasmissione
del signore citato, nemmeno su blob dato che da tre mesi non vedo più
bene RAI 3, fedele alle indicazioni della signora Franca) ma dell’onorevole
Rocco Buttiglione in tema di accorpamento elezioni prossime venture (questa
mattina, su giornale radio di Rardio 1 delle 08.00). Mi è tornato
alla mente il mio povero nonno, classe 1901, che sino che le gambe lo
hanno retto ha sempre chiesto e preteso, anche quando fu curvo sotto il
peso dei malanni e degli anni, di essere portato a votare e mi ha inculcato
l’idea del "diritto al voto". Che pena sentire
un onorevole della Repubblica indicare come "furto di week-end"
il chiamare alle urne gli elettori. Mi è tornata anche alla mente
quella volta che un notissimo leader, in occasione di un referendum sulla
legge elettorale, ha invitato tutti ad andare al mare, con l’esito che
magari alcuni ricordano e che, in un’intervista mentre era a tavola, alla
domanda del giornalista in merito a suddetta posizione, si è girato
senza rispondere ed ha chiesto "C’è l’olio?". L’esempio
che viene dall’alto, dalle figure più autorevoli ed in vista, ho
sempre pensato sia di una straordinaria forza propositiva e stimolatrice.
Magari però ha ragione l’onorevole Buttiglione, e Panariello con
lui. Io, nel mio piccolo, preferisco quello di nonno Michele.