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    Il gusto di un gesto

    By matteo | January 28, 2006

    Ci sono alcuni gesti, alcuni movimenti che nell’eseguirli (nell’agirli) assumono un gusto particolare, un fascino a volte inspiegabile, pur nella banalità del gesto-atto-movimento. Il clanck di un serramanico di un coltello a scatto, il clic del grilletto di una pistola, anche quando si rilascia, o il suono del ruotare del tamburo di un revolver, la lama che esce dal fodero che la contiene, per fare degli esempi forti. Il suono lieve, più percepito che sentito, dello scatto del deragliatore della bici o la marcia che entra nella moto. La sensazione particolare del gesto di aprire e/o chiudere un cellulare a conchiglia: già ai tempi del Motorola Startac aveva un gusto particolare, oggi è amplificato dalla meccanica perfezzionata. E mi fa uno strano effetto.

    Topics: Politica e politici | 4 Comments »

    4 Responses to “Il gusto di un gesto”

    1. p.s.v. Says:
      January 30th, 2006 at 12:48 am

      o il pisello che entra nel suo guscio. vibra!!! e fra vibrare. Fa sempre un effetto strano

    2. Igene Says:
      February 1st, 2006 at 9:14 pm

      … o il pane fresco e fragrante di montagna imbottito di mortadella …

    3. caporaleReyes Says:
      February 1st, 2006 at 9:23 pm

      il clic di un accendino bic regolare acquisito nel rispetto della leglislazione civile e fiscale

      (quelli che mi vendeva Mustafà facevano criiiic criiiic criiiiic CLIC e mi si scottavano i polpastrelli. bastardo di un Mustafà. poi ho smesso di fumare)

    4. spiritum Says:
      February 1st, 2006 at 10:23 pm

      @caporaleReyes: sì, ma niente al confronto del suono della molla di uno zippo.