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    Il sublime cesellatore e gli amici suoi

    By matteo | January 20, 2004

    vasodanotte.jpgTanti
    tanti anni fa, in un paese lontano lontano (e con un tantino di eco) c’era due
    artigiani cesellatori. Avevano il loro piccolo negozietto uno di fronte all’altro
    ma vivevano d’amore e d’accordo perché sfornavano prodotti molto diversi
    tra loro: uno cesellava finissimi monili, con incastonate pietre preziose e
    aveva un sacco di compratori, l’altro cesellava pitali, incastonati di pietre
    dure colorate e aveva molti meno clienti. Quello che guadagnavano comunque bastava
    ad entrambi perché avevano un diverso stile di vita e diversi bisogni.
    Erano pure molto amici, si incontrvano spesso a bere un bicchiere nelle diverse
    locande che frequentavano, capitò pure che alcune volte facessero dei
    lavori assieme. Poi, un bel giorno, arrivò ad entrambi un piccolo baule
    stracolmo di meravigliosi ed indicibili manufatti, donati loro da un comune
    amico e collega che, però, era straordinariamente bravo nel lavoro di
    cesello, molto e molto più di loro, era noto a tutti come "il sublime
    cesellatore". I due amici non sapevano cosa fare di tutto quel materiale:
    metterlo in vendita presso il loro negozio non se ne parlava proprio, era troppo
    fine e prezioso e strideva con i prodotti abitualmente forniti. Il cesellatore
    sublime dono era pure troppo noto in tutta la regione ed il suo stile era inconfondibile.
    I due amici, dubbiosi, pensarono alla creazione di un piccolo mausoleo dove
    esporre le opere dell’illustre amico dato che, negli ultimi tempi, costui si
    era ritirato dalla produzione. Sembrò loro indelicato, però, l’innalzare
    un tempio, a mo’ di stele alla memoria, per un guascone come quello e, soprattutto
    e per altro, ancora vivo ed arzillo. Decisero allora di bearsi continuamente
    del dono avuto e, sopra ogni cosa, del privilegio di essere stati i destinatari
    dello stesso, magari in attesa di un ritorno al cesello del sublime artista.
    Così decisero quel giorno i due amici e così fu.
    Per lo meno sino a prima della succesiva bevuta.

    La foto è per chiarire quali dei due (trattasi di
    pitale dell’ottocento frances,e finemente cesellato).

    Update: E’ tornato, è tornato, e si scusa pure.

    Topics: Amici & amiche | 9 Comments »

    9 Responses to “Il sublime cesellatore e gli amici suoi”

    1. uzi Says:
      January 20th, 2004 at 6:08 pm

      per carità, mi beo delle vostre opere, ma di quel cesello se ne sente tanto la mancanza.

    2. supergiovane Says:
      January 20th, 2004 at 6:15 pm

      Un pitale ben cesellato fa sempre comodo!!! Insomma un cesello è sempre meglio di un cessetto

    3. spiritum Says:
      January 20th, 2004 at 9:28 pm

      No, Uzi, anche noi ci beiamo ma delle opere sue, inedite, che ci ha mandato. Il coso del Coso è tutto lì. Io continuo a cesellar pitali. Manca a tutti, il Coso.

    4. riccionascosto Says:
      January 21st, 2004 at 7:25 am

      Una sola parola (per il coso, ed in più per il coso-dono, ormai palese: Chapeau!) E scusi se la scrivo di qua (ma so che condivide, mon Colonel), ma di là è impossibile…

    5. Effe Says:
      January 21st, 2004 at 11:11 am

      A quanto lo mette? Il pitale, intendo.

    6. spiritum Says:
      January 21st, 2004 at 11:21 am

      Faccia lei il prezzo, Effe.

    7. Effe Says:
      January 21st, 2004 at 1:54 pm

      Ma è francese originale? Sarà mica un pitale apocrifo?

    8. Anonymous Says:
      November 23rd, 2004 at 1:48 pm

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      November 23rd, 2004 at 4:47 pm

      @Anonymous: il primo inglese che non spamma!