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La bambola
By matteo | September 5, 2006
Un giorno una divinità volle dare un’anima ad una bambola gonfiabile. Costei, dopo il primo attimo di gioia indicibile nell’assaporare il sè, si sentì un grande vuoto dentro. Lei che dava tanto amore. Corse in cucina e si gettò su di un coltello. Sibilò, vorticosamente, sul soffitto, roteò e si rigirò su se stessa, poi ricadde a terra e spirò.
Topics: Un tempo era tutta campagna | 9 Comments »
September 5th, 2006 at 2:30 pm
Gran spacciatore, complimenti
September 5th, 2006 at 5:20 pm
certo che anche ‘ste divinità non ne combinano mai una giusta…anzi, no…ritratto subito: mi sa che stavolta ha beccato in pieno: pensa se dava vita al coltello!!!
cmq potrebbe essere una genialata di marketing vendere una bambola gonfiabile depressa…magari c’è qualche malato che ha una fantasia simile da soddisfare!
(cmq…complimenti per il blog!)
September 5th, 2006 at 9:00 pm
@Marco: ti passo il numerino o viene direttamente in comunità da me?
September 6th, 2006 at 11:25 am
Pffffffssssssssssssssssss
September 6th, 2006 at 11:27 am
è tutta una metafora, lei sa toccare corde profonde (non allunghi le mani, però)
“Ricadde”, comunque (son pignolo, ‘mbé?)
September 6th, 2006 at 3:39 pm
@Effe: se non faccio almeno 2 errori di ortografia in un post non pare mio.
September 6th, 2006 at 3:42 pm
marò.
prima mi impressiona scoprendosi amante del giezz, e adesso ricomincia con le bambole gonfiabili. E che diamine. mi illude e disillude con troppa cattiveria, sa.
September 6th, 2006 at 5:42 pm
@laflauta: è per non alimentare false speranze. Anche perché lei mi incontra il primo Caporale che passa e glissa su ogni mio invito.
September 8th, 2006 at 3:27 pm
Il fascino della divisa, si direbbe.