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7 anni, 7 mesi e 7 giorni
By matteo | November 11, 2006
Sino ad ora questo 2006 è stato un anno non particolarmente splendente, per il qui presente. A marzo, in corrispondenza pure dei 40 (il giorno proprio, ad essere precisi) la rottura completa con l’ambiente di lavoro nel quale s’era navigato per quasi 7 anni. La sorte ha poi voluto che l’ultimo giorno di lavoro corrispondesse in pieno con il completamento perfetto di ‘sto settimo, infaustissimo, anno (dal 1 aprile al 31 marzo, insomma). Una scialuppa di salvataggio, per fare il topo che fugge dalla bagnarola fallata, me la lanciarono alcuni amici, sempre stesso settore ma funzione diversa: da mezze maniche ad educatore. “Educatore“: un parolone che mi son sempre quasi vergognato a dire, quando mi han chiesto che lavoro stessi facendo. Chi si può dire educatore senza arrossire, chi può condurre veramente qualcuno? Belle domande senza altrettanto belle risposte. Dopo alcuni mesi, pochi in verità, balza agli occhi l’ inadeguatezza a cotal ruolo. Curricula come se piovesse, vani. Poi, sempre il caso che tutti ci governa alla cazzo, una sera mi fermo davanti ad una tipografia, sulla strada percorsa ogni giorno e chiedo. Dopo un paio di giorni nasce un qualcosa. Nel mentre una vecchia conoscenza spezza una lancia presso un’altra tipografia, più grande e perita. Inizio così due prove simultaneamente, mantenendo il lavoro principale. Se ci si sveglia presto si possono fare tranquillamente 11 o 12 ore di lavoro al giorno. Arrivato a quagliare, dopo 15 giorni di dubbi (ma è un bel dubitare quando si hanno belle possibilità), ieri ho concluso i 7 mesi e 7 giorni (precisi precisi, eh) a far quasi l’educatore e lunedì inizio in tipografia. E’ un 13, vediamo.
Topics: Si potrebbe dire outing | 12 Comments »
November 11th, 2006 at 2:40 pm
quel che si dice l’operoso Nord Est. auguroni, eh 🙂
November 11th, 2006 at 2:45 pm
@caporale: grazie, buon’uomo.
November 11th, 2006 at 3:57 pm
Oh, in bocca al lupo! Chè tra le varie scuole di pensiero, io ho sempre sposato quella per cui 13 e 17 portano fortuna, e non sfiga. 😉
November 11th, 2006 at 7:37 pm
ciao..da una che in questo momento fra le altre cose fa l’educatrice come te
November 12th, 2006 at 2:55 pm
@catepol: oltre alla funzione mi pesava parecchio anche la tipologia di educandi, ti dirò. Grazie.
November 13th, 2006 at 11:40 am
Gioia, è stato un anno allucinante per molti. Sarà qualche congiunzione astrale, chissà.
Anche a me scadono i sette, tra breve, e a dirla tutta scade anche un decennio di conoscenza della persona sbagliata.
Ci attacchiamo ai numeri? …massi, se Assiri e babilonesi e fenici e chissàcos’altro ci credevano, che sia anche per noi. Che a qualcosa dobbiamo affidarci, per tirare avanti la carretta.
Andrà meglio. Perchè se è stato scritto così, non può essere altrimenti.
E comunque, dica al caporale di organizzare una tavola quadrata, con un fiasco di vino al centro, così ce la ridiamo. E ci sentiremo tutti educande.
November 13th, 2006 at 9:47 pm
Io di 13 mi sono sposato …
Mia moglie non dirà altrettanto, ma a me ha portato fortuna!
November 14th, 2006 at 12:42 pm
@LaFlauta: mi sa che ha molto più ascendente lei, sul Caporale. Per me basta un fischio ed arrivo. Chi sarebbe il quarto?
@Igene: anche tua moglie lo dice, ma mente.
November 14th, 2006 at 2:27 pm
a sua discrezione, messere. bastiamo anche noi, volendo. l’importante, ribadisco, è il fiasco.
che con me il caporale va solo a cappuccino. e secondo me non vale.
November 14th, 2006 at 9:32 pm
preciso anche in questa sede che io ci ho provato ad ordinare due spritz, ma i camerieri mestrini -disinvolti, eh (“ciao gnokka” di qua, “ciao gnokka” di la) – hanno opposto l’obiezione di coscienza: lo spritz solo dopo le 11 (vai, in casi eccezionali anche alle 10.30, ma mai alle 9.00 am)
November 15th, 2006 at 5:53 pm
Mi propongo per fare il quarto, eccheccazzo.
In bocca al lupo, socio. Te lo meriti, e questo è quanto.
November 16th, 2006 at 9:38 am
Oro. Chi organizza?