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8 e 1/2 menoSeguo da tempo Otto e mezzo su…
By matteo | January 17, 2003
8 e 1/2 meno
Seguo da tempo Otto e mezzo su LA7. Visto che non ci sono grandi alternative per trovare una giusto grado di informazione assieme ad una gradevolezza nella conduzione, nella tipologia e caratura degli ospiti e degli argomenti, la reputo pure una buona trasmissione, come voto tendo a dargli 8,5 di solito. Soprattutto quando si applica con passione su temi legati alla politica e all’attualità impegnata (intendo tipo i fatti in Israele o in Iraq o le questioni sindacali) soprattutto.
Puntatona questa sera, penso e mi immagino che sia stato Luca Sofri a convincere Ferrara a farla: si parla di internet. Si parte con il problema pedofilia e c’è uno psicologo dei Carabinieri che si occupa del tema. Il rappresentante dell’Arma pare bravo, solo che son connesso e un po’ distratto. Poi parla un giurista. Sento a tratti. Sofri mi pare particolarmente attivo, in certe puntate sembra sia lì per forza o non si regga dal sonno… Poi, d’un tratto, butto l’occhio su Stefano Porro, nei sottotitoli è descritto come “Direttore editorialista di Clarence”, a parte un paio di volte che viene scambiato con Claudia di Giorgio, dalla didascalia intendo. Rizzo le orecchie: questo lo conosco! Mi pare, in una visione trascendentale, di vedere una disputa a fioretto tra due blog: nella mia mente vedo il fondino giallino e le notizie stringate di Sofri (tutto succo e niente fuffa)contro Quinto stato, rigorosamente rigoroso in azzurrino. Nel mondo reale dell’irrealtà televisiva non si stanno assolutamente accapigliando, anzi. Porro è preciso, secco ma molto televisivo, anche se Ferrara lo chiama in causa la prima volta chiedendogli se è un maniaco. E’ uno che si vede che sa la materia, senza strafare. Poi, dal cielo azzurrino dei fondali dello studio di 8 e 1/2 tre bombe straordinarie:
1. Claudia di Giorgio cerca di fare una descrizione di internet (come se fosse una passeggiata: Ferrara ti rendi conto di cosa chiedi?) e della potenza dello strumento in quanto tale. Usa poche parole ma tre concetti mi danno alla testa: internet offre potere, stimola e mette alla prova il proprio senso critico, muove ad un impegno. Brava Claudia: ottima definizione-analisi. La puntata sta andando alla grande.
2. Ecco però che ad un tratto Sofri si butta a corpo morto su un tema “paludato e paludoso” (so che ama questi aggettivi): i cookies. Certo, certo non bisogna essere troppo tecnici per non annoiare, magari è meglio essere divulgativi, magari ha altri motivi ma perché andarsi a far male su quei “files registrati sul nostro computer dal sito che stiamo visitando” e che sono riutilizzabili ad un secondo accesso e via discorrendo? Perché Luca? M’è venuto da dirgli se non conosce, per caso, il Mozillone e la sua splendida gestione dei cookies (tipo: tu mi obblighi ad ingoiarmi dei cookies, caro bel sitarello? Io li accetto tutti e setto le preferenze così da farli defungere ad ogni sessione!) ma la TV non è interattiva… Poi Sofri si inoltra nel labirinto senza ritorno di profili autogenerati da un insieme di cookies, tracciati, log, database e lancia un’ipotesi così strampalata che persino lo psicologo dell’Arma resta allibito (e si che di casi strani ne deve vedere un bel pacco) e cerca di smorzare la cosa dicendo un miliardo di volte che “non si debbono allarmare i telespettatori”. “Allarmare” capite? Sofri: cosa succede, il Mac non ti fa installare Mozilla o vivi nella perenne ansia di essere tracciato mentre ti vai a guardare passerine in giro?
3. Ferrara, che ammette di non essere un grande esperto di internet e di essere rammaricato di pagare l’hosting del blog di Sofri (non so se stesse recitando o davvero non lo sapesse di essere lui ad ospitarlo ma è stato gustosissima da vedere. Quasi quasi mi convinco che sia vera), chiede a Porro di buttar lì dei numeri alla cazzo: “Quanti sono gli italiani adulti che sanno, che sono veramente consapevoli che internet è un potete bla bla bla (e giù una manciata sudaticcia di neo luoghi comuni su internet)?”. Gli danno anche lo spazio della pubblicità per pensarci e Porro butta lì: 20%. Cosa? Sì 20% e che hanno anche una “buona capacità di usare internet“. Conto rapidamente con le dita: siamo 60 milioni, gli adulti saranno quanti? 40 milioni, no di più 50 milioni saranno quelli sopra i 18 anni, poi togli i nonni che frega niente di niente di internet, meglio la briscola, insomma via 40 milioni. Il 20% sono 8 milioni. OTTOMILIONI? E splinder ha solo più di duemila blog? E tutti quelli che beccano virus come se piovesse, e tutto il resto? No, non resisto, non è possibile! Poi la botta finale. Ferrara: “E dei giovanissimi?”. Porro “Penso attorno all’80%”. O io vivo in una terra dimenticata da Negroponteo veramente Porro a fatto la pipì di parecchio fuori dal boccale.
Vabbè, questa sera 8,5-
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