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Tanta voglia di semplicità Son due giorni…
By matteo | February 23, 2003
Tanta voglia di semplicità
Son due giorni che lo leggo. L’ho stampato, me lo rigiro tra le mani, ma non lo capisco. Su Punto-informatico faceva bella mostra di sè venerdì:
NetBios/ Discreet Musing: i blog, i glog…
di Chiara Ferrari – Cerchi un’alternativa per continuare a comunicare. Pensi a una soluzione che ti permetta di non esistere se non come puro contributo a un sistema di contenuti decentralizzati, molecolari
Ah ah mi son detto: mica solo Mantellini, dopo lo leggo con calma. Un sabato ed una domenica d’inferno.
Perché indossare strani aggeggi dovrebbe consentire a un utente della rete di comunicare senza essere identificabile? Perché si diventa corpi conduttori di un flusso di pensiero puro, sgombro da dati riconducibili alla nostra vita privata, “stream of deconsciousness” come lo definisce Mann.
E lo spiega così: due individui interagiscono tra loro attraverso dispositivi che indossano e che sono in grado di produrre input multipli. Questi input generano un unico segnale con il tramite di un sistema che camuffa l’identità del soggetto che ha prodotto l’input iniziale (“Attribuition Obfuscator”). Il dato aggregato passa a un processore (“Atom Generator”) che crea un “atomo”, inteso come la combinazione di più eventi simultanei prodotti da individui diversi in uno spazio condiviso, “in rete”. Questo atomo è l’output dell’interazione, è composto da micro contributi che non possono più essere ricondotti agli individui che li hanno prodotti.
Cosa vuol dire? Vorrei conoscere quello che dice: “Io ho capito perfettamente”!
Hai verificato connessioni ipertestuali e percorsi tematici. Hai seguito correlazioni di argomenti, ‘pingato’ riferimenti incrociati (Trackback). Hai usato aggregatori, permalink, blogroller, feed RSS. Poi ti sei spaventato.
Ti sei sentito intrappolato in una rete parallela, sempre più vischiosa. I nodi di questa rete li hai visti ingrossarsi e poi hai visto anche il ragno.
E questo? Ho massacrato Google, trovato centinaia di link, migliaia di post nei newsgroup, milioni di pagine lì a disposizione. Devo ammalarmi per farcela, avere ore e ore a disposizione.
Sono io cretino o l’abuso di sostanze psicotrope è una realtà anche in rete? Preferisco quasi la prima che ho detto.
Pensi che diventare un cyborg possa avere un senso. Se ti farà sentire libero avrà un senso. Se imparerai cose nuove avrà un senso. Se creerà un’alternativa avrà un senso.
Non riesco ad impararle le cose nuove se le dici così, capisci Chiara. Mi sento anche libero, pure sereno per certi versi, ma non la vedo così l’alternativa Chiara, non lo vedo il senso! Mi veniva da titolare “parla come mangi”, ma ho voluto essere migliore, colpa di Leonardo.
Topics: Uncategorized | 1 Comment »
February 23rd, 2003 at 11:55 pm
Se vuoi ti dò l’autorizzazione a scotennarla, quella lì! Punto Informatico è una rivista, è un forum, è uno spazio pubblico, non un blog… e poi una robaccia del genere non la postano neanche più su Rekombinant…