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Le notti ai tempi di ICQ
By matteo | February 25, 2004
Premetto una cosetta: sono un utilizzatore di riflusso e ancora poco scaltro col mezzo. Avevo abbandonato il
vezzoso strumentino verso il 1996/97 dato che non trovavo mai nessuno in linea.
Poi un’amica mi dice che lei lo usa spesso al posto della mail e ho pensato
"perché no?". Buttata su la prima versione light che mi è
capitata tra le mani noto che è sostanzialmente uguale a quella di 6
anni fa (poi dicono che l’informatica è un treno in corsa, facile che
sia un locale allora) in più ha solo un bannerone grande come mezzo monitor
appena lo lanci. Da sabato sera già 5 incontri splendidi effettuati con
nomi grossi della blogsfera e già alcune considerazioni. Intanto mi si
dice che manca una netiquette: chiaro che B. Georg non lo usa ‘sto strumento.
Pare ci si regoli con il buon gusto e il buon senso (entrambi carenti e scadenti
dalle parti del titolare) e ciò può essere problematico. Mi pregio
allora di sottoporre alla vostra attenzione alcune idee che, nella mia insana
megalomania, potrebbero essere viatico per le linee guida di una possibile ICQ-netiquette.
Simpatia: ho notato che la lunghezza delle conversazioni è inversamente
proporzionale ai miei sforzi di essere simpatico. La conversazione che tuttora
detiene il record (58 minuti) ha avuto come tema cose personali dette seriamente.
Orario: più è tardi più si parla. L’ideale sarebbe
invertire i bioritmi e accendere il PC verso l’una di notte, appena svegliati,
quindi.
Approccio: mai chiamare uno col nickname di un altro al primo contatto.
La conversazione abortisce immediatamente (è il record di brevità:
un messaggio ed una risposta, direi alcuni secondi).
Icone: penso che l’uso delle icone di stato sia randomizzato da un algoritmo
di ICQ. Ho passato mezz’ora a parlare con una persona che aveva l’icona "Non
presente davanti al computer".
Frasario: potrebbe essere utile avere una serie di motti per chiudere
la conversazione in modo chiaro e definitivo: son rimasto là mezz’ora
pensando che ci fosse una continuazione all’ultimo saluto (qua lo vedo più
un problema mio di cervice, però).
Altre idee? Poi si impacchetta il tutto e si manda ad uno bravo.
Topics: E' la tecnologia, baby | 7 Comments »
February 26th, 2004 at 1:57 pm
Concordo su tutto. Utente ICQ dal lontano 98…poi su surrogati che reggevano altri protocolli come msn, jabber, aim…miranda…ora trillian. La sostanza non cambia. Quel che descrivi sono comportamenti tipici da chatter di ICQ…;-) hola #38379708
February 26th, 2004 at 6:01 pm
A presto, Colonnello. :-*
February 26th, 2004 at 10:17 pm
Icq è un mezzo diabolico che quando usai la prima volta mi atterrì letteralmente.
Ora l’ho ripristinata dopo tanto tempo e la uso con più disinvoltura: non mi faccio nessun tipo di problema, non mi offendo se mi si pianta in asso o se vedo qualcuno in linea che non vuole parlarmi o se devo salutare ed andarmene perchè ho da fare.
Una regola? Per me un equilibrio tra disponibilità ed una dose di c…i propri. (il tutto condito da gentilezza, of certo)
February 27th, 2004 at 3:19 pm
A leggere questo post mi sono sentito un troglodita. Cos’è ICQ ? Una specie di messaggeria, immagino. A me è saltato fuori improvvisamente un giorno sulla barra degli strumenti Microsoft Messenger. La prima cosa che faccio ogni giorno è disattivarlo. Non c’è modo di rimuoverlo. E’ un’angoscia vedere ‘sto omino blu, che non so a che cosa serve: serve per l’ICQ – qualsiasi cosa sia – ?
February 28th, 2004 at 4:10 pm
No no ICQ sì è un programma di messaggeria ma non ha nulla a che fare con messenger
lo trovi a http://www.icq.com
(scusami, vado di fretta non ho fatto il link)
March 2nd, 2004 at 5:52 pm
ma poi lo hai più riattacato I seek you
March 10th, 2004 at 3:29 pm
uso icq dal ’98, ormai per me è un mezzo di comunicazione naturale, tipo il telefono. Ho provato di tutto (cadute improvvise, mutismi, logorrea, litigate, away permanenti) ormai non ci faccio davvero più caso, ma icq è diabolico soprattutto nella conversazioni serali, ci perdi le ore senza accorgertene.