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La carabina
By matteo | December 10, 2006
All’età di 8 anni mia nonna mi regalò una carabina ad aria compressa. Sparava, anche se il termine è abnorme paragonato alla funzionalità di quell’oggetto, delle capsulette di gomma, rosse o gialle, ad una distanza di un tot, ed anche meno. Da quel giorno è sempre stato un sogno nel cassetto (chiedo scusa per il luogo comune, ma calza) poterne avere una di veramente performante. Non dico per tirar giù i passeri, ma per centrare con precisione un bersaglio al almeno 15 metri, per dire. E’ stato un lento cammino di avvicinamento: prima l’arco, poi la pistola-balestra, poi i giocattoli (si cihamano così) a gas od elettrici che sparavano pallini di plastica da 6 mm di diametro. Il problema era la performance del tiro, la precisione, il costo per un bel po’ di centri. Le frecce costano un sacco, si perdono con facilità, si piegono o si rompono (in base al materiale). I pallini da 6 mm vanno bene per le battaglie a softair (fatte pure quelle, eh) ma in quanto a precisione e gittata è un gioco, appunto. C’era lo scoglio, sino a circa 2 anni fa, del porto d’armi che, per una serie di motivi, non posso farmi. Poi c’è stata la liberalizzazione (se inferiori ad una certa potenza). Restava il problema euro, il sogno era sempre là, bello e fresco nel cassetto della mia fragile mente.
Dopo 32 anni mi sono appena regalato, finalmente, una carabina vera (con tanto di ottica). Adesso posso anche diventare campione del mondo di tiro a segno, del mio mondo interiore, si sa.
Topics: Si potrebbe dire outing | 9 Comments »
December 11th, 2006 at 1:05 pm
da bambino, il vicino di casa possedeva un flobert. quanto l’ho invidiato. 🙂
December 11th, 2006 at 5:47 pm
“Non è mai troppo tardi per avere un’infanzia felice”. Mio fratello, a proposito dei giocattoli dei figli, che non disdegna di usare con perizia.
December 12th, 2006 at 11:45 am
a me da piccolo hanno regalato un trenino, chissà quando riuscirò a comprarmi un treno vero…
December 12th, 2006 at 5:56 pm
ieri che nostalgia davanti alla scatola di Lego in negozio…
December 13th, 2006 at 1:19 pm
@Caporale: hai tutta una vita per rifarti.
@Adrix: parole sante, saluti anche il fratello.
@SuperG: sempre iperbolico, pure nelle metafore. Quando si va a giocare a biliardo?
December 13th, 2006 at 8:46 pm
Quel “… per vari motivi non posso farmi …” (il porto d’armi) lascia ipotizzare un passato da fedina penale non proprio luccicante …
P.S.: Posso unirmi per il biliardo ?
December 13th, 2006 at 9:44 pm
@Igene: e secondo te uno con un passato da fedina penale poco luccicante si compra una carabina ad aria compressa, si fa problemi per un porto d’armi e tiene un blog dove scrivere il tutto? Ci sono altre ipotesi, direi. Per il biliardo: sto cercando di organizzare ma non trovo seguito, si stanno invertendo le parti.
December 14th, 2006 at 11:57 am
Passi la carabina, Colonnello, ma si è premurato di verificare che si accordi con il tutù?
Non vorrei che l’insieme risulti un pugno in un occhio (magari quello che guarda nel mirino…)
December 14th, 2006 at 12:30 pm
Da mamma illuminata, non compravo mai “giocattoli da guerra” al mio pupo. Quando ho visto la prima pistola fatta col Lego, ero incerta se ridere o sentirmi deficiente.
(per il biliardo, la prezzemolina che scrive si offre per ordinare le birre e stare, raggomitolata sullo sgabello, a disquisire con oooooo aaaaa beeeeeeellloo va ben per giràrseeee sui vostri giramenti di palle sul tappeto verde, senza toccare alcuna “stecca”, s’intende….)