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La preda
By matteo | February 27, 2004
Bisogna avere il gusto innato per la caccia e applicarsi parecchio, se si
vuol diventare bravi. Prima cosa devi scegliere bene la preda. Preferisco
quelle di grossa taglia, magari con una bella pelliccia. Poi le devi studiare,
capire
il ritmo del passo, sincronizzarti subito sui suoi tempi. Ecco, il
tempo è il vero nemico: ne hai poco e son tante le variabili da tenere
in considerazione. La seconda cosa importantissima è studiare velocemente
il terreno,
anche se lo conosci. La pioggia può aiutarti, almeno come alibi, il
ghiaccio
è l’ottimo.
Vanno benissimo sia la veneziana sotto certi portici che le mattonelle lucide,
per i terreni irregolari ci vuole molta e molta esperienza. Scartare assolutamente
luoghi affollati e centri per anziani: hai più scelta ma i rischi sono troppo
alti. Quando si ha individuato la preda e analizzato il terreno bisogna accertarsi
di non essere visti, individuare il momento della distrazione (indispensabile) e poi
colpire rapidissimamente. Il segreto è tutto là: la
rapidità. Se sei
un esperto puoi calcolare il momento migliore e il probabile raggio di caduta:
non è impossibile
mirare alla rottura del femore (più sono avanti con l’età e più è facile)
e avere, in sovrappiù, un bel trauma cranico da incocciata su muro e/o
colonna. Da principianti ci si può aiutare con un ombrello con manico
ricurvo (se piove ti aiuta a passare inosservato) ma poi ci persi gusto. Leon
insegna: il contatto
‘fisico’ è il masimo. Ti sincronizzi, cambi passo, colpettino con la
punta, caduta rovinosa e ricambi passo. Ecco: mai, dico mai, colpire in levata,
sempre quando tutto il peso è caricato sul bastone. Ho visto principianti trovarsi
col bastone stampato sul grugno per un colpo dato il levata e troppo forte:
il bastone ruota di 360 gradi (circa), la vecchina è su ed imbizzarita.
Allora, se ti è andata bene scappi altrimenti rischi il penale.
Con l’esperienza ti fermi, l’aiuti e, non è raro, ti ritrovi con una buona
mancia, perà vuol dire che il danno è poco. Altrimenti chiami e i sanitari
e diventi eroe cittadino (la mancia arriva a fine degenza, allora, ed è più
grande). E’ una questione di esperienza, comunque.
Topics: Un tempo era tutta campagna | 1 Comment »
February 28th, 2004 at 12:45 pm
Interessante. Ho preso appunti, e m’impegnerò a fondo 🙂