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Il peto salvifico
By matteo | March 26, 2007
Sdoganato dai guru del bon ton contemporaneo, i signori Dolce e Gabbana nel loro celebre flautolente spot, il peto si fa sempre più largo nella contemporaneità. Lo fa, savasandir, attraverso la strada maestra della diffusione odierna del pensiero: la pubblicità. E’ in onda in questi giorni, su tutte le reti, lo spot di una nota gomma da masticare dalle proprietà iperboliche che viene ingerita da un vezzosissimo scoiattolo mosso da uno scopo alto: salvare il suo bosco! Lo scoiattolino mastica, alza la gambetta e… prot: con una lunga, potente scorreggia gela tutto: il bosco è salvo. Volendo ci si potrebbe leggere anche una raffinata satira sull’inverno più caldo degli ultimi mila e mila anni.
Lo scopo, sulla lunga distanza, è chiaro: aprire un nuovo mercato. Saranno già pronte, sui tavoli dei grandi manager delle multinazionali, pasticche che rendono profumati i peti, che li colorano, sacche supertecnologiche per immagazzinarli e farne bei regali. E via discorrendo. No, non è fantasia malata, pensateci: già oggi si può scaricare, per il proprio telefonino, il giochetto che fa sentire l’alfabeto ruttato. Il passo è breve.
Topics: TV e spettacolo | 6 Comments »
March 27th, 2007 at 8:28 am
A proposito di peti profumati: chi avesse visto il film d’esordio di Almodovar (Pepi, Lucy, Bom y las otras chicas del monton) ricorderà forse il finto spot sulle “mutande Ponte” (Ponte bragas, da cui il nome di un famigerato gruppo rock italiano degli anni ’90), le quali assolvevano proprio a detta funzione.
March 27th, 2007 at 8:46 am
@Zu: è un processo che parte da lontano, mi stai dicendo.
March 27th, 2007 at 10:56 am
Fate pure come io non ci fossi, eh?
March 27th, 2007 at 1:32 pm
Io mi permetto di consigliarle la visita di http://www.farts.com, e pure di iscriversi alla loro newsletter.
March 29th, 2007 at 5:35 pm
La vera rivoluzione ci sarà quando si potrà cambiare il suono con un apposito microchip.
Scommetto che molti sceglieranno quello di un Mac che si accende.
April 1st, 2007 at 3:09 pm
@Aquatarkus: non ci avevo pensato alla questione del suono: bravo.