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La bua digitale
By matteo | May 24, 2007
L’ADSL, qua, c’ha la bua. Dato che vien giù (letteralmente) dal cielo via radio (tipo un Wi-Max) pare che la cosa andrà per le lunghe. E’, forse, uno dei limiti di internet, rispetto al libro o al giornale, per dire: che se non c’hai un ambaradàn complesso che funziona tutto non esiste più (per il singolo, s’intende). Invece il libro, il notes o il giornale funzionano lo stesso, basta che ci sia quel minimo di filino di luce per leggere e/o scrivere (tuffo nell’acqua calda?).
Bon, basta che c’ho già il mal di testa dal pensare.
Topics: Politica e politici | 4 Comments »
May 24th, 2007 at 11:33 am
eh sì, la vecchia cara fisicità.
cioè, per dire, io ancora quando vado allo sportello che ho prenotato online senza mai aver scambiato una parola con nessuno, nessuno di umano, intendo, ho sempre il dubbio che mi dicano: “prego? come? [your name]? no, qui non risulta nulla e tutte le stanze dell’albergo/tutti i posti in aereo sono occupate/i (da gente che ha prenotato a voce, naturalmente).”
ma finora, con mio grande stupore, non è mai successo.
May 24th, 2007 at 4:47 pm
@Caporale: sì, be’, ognuno c’ha le sue fobie, amico mio. L’idea verteva piuttosto sul fatto che internet è ancora tanto “difficile”, vedi la filiera: alimentazione – computer/cellulare/pda – connessione – software connettore (browser, mailer, messanger, ecc.). Altri mezzi di veicolo di informazione restano più semplici come approccio. Un’enciclopedia, se c’è luce sufficiente per leggere, la posso consultare SEMPRE, wikipedia no.
May 25th, 2007 at 11:39 am
Spero passi passo quella bua.
Vuoi un’aspirina, tu? ;-*
May 25th, 2007 at 5:16 pm
I messaggi virtuali hanno il vantaggio, e di questi tempi non è un aspetto da sottovalutare, che non creano problemi di smaltimento/riciclaggio rifiuti