Nani vintage
By matteo | November 19, 2007
Una sabato ancora in giro per fiere, questa volta per diletto. A Padova c’era “Tutti in fiera”, una specie di campionaria. Con Jon Din, che tra le altre doti conosce bene Padova perché c’ha studiato, è quasi una tradizione farci una capatina, soprattutto per il settore fumetti e carabattole. Stavamo appunto cercando qualche cosetta divertente per i pargoli quando ci siamo imbattuti in una scena buffa. Due ragazzotti, che potevano essere tra la trentina e la quarantina, uno tarchiatone con la faccia da tordo e l’altro bello percingato mezzo alternativo, si avvicinano estasiati ad banchetto che stavamo visitando e si fermano a guardare la fila di Biancaneve e i 7 nani, nella celebre versione in gomma dei personaggi del cartone Disney, belli e lindi nei loro sacchettini di plastica. Nel padiglione “tutto vintage”, oltre a improbabili stivali usati, banchetti di cianfrusaglie nostalgia URSS, ci son diversi rivenditori di giocattoli old e very old: vi abbiamo trovato (ma non comprato) diverse serie di soldatini Atlantic (alcuni venduti a 15 euro a scatola altri a 0,80 al pezzo, mica cazzi), macchinine e trenini a pacchi, persino una scatola di Big Jim e tre serie di suoi vestiti, per dire.
Ai due farlocconi, tornando al coso, si inumidiscono gli occhi quando possono toccare con mano Brontolo e Pisolo e la matrona venditrice, subodorando l’affare, quando le chiedono a quanto vengon via, dice fintamente rammaricata: “A 30 euro l’uno. Pensate: ho visto vendere Biancaneve a 70 euro, da sola!”. Ci guardiamo, io e Jon, e i nostri sguardi dicono: “Nessuno sano di mente spenderebbe 240 euro per dei nani di gomma!”. I due sorridono, aprono il portafoglio e cacciano lì le banconote atte a formare la cifra, senza fiatare, senza tirare minimamente sul prezzo. La venditrice, conscia di aver trovato due ottimi polli, li congeda con un velo di tristezza: “Li vendiamo a malincuore perché sono troppo carini…”. Portati via forse a due euro l’uno (ma probabilmente anche meno) da qualche vecchio asilo in demolizione ora se ne stanno placidi nel sacchettino di carta, con gli spaghetti bianchi, che i due furbetti si portano via estasiati. Trascino via velocemente Jon che vuol chiamare la Polizia per far seguire i due: “Devono essere due maniaci, chissà per quali giochi sessuali osceni li usano, vanno pedinati dalle Forse dell’ordine!”.
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La gonna, l’alba ed il Mar Rosso
By matteo | November 11, 2007
Location: Fiera di Milano (quella di Rho, per capirsi), manifestazione Visual Communication. Partecipanti: 95% maschi addetti ai lavori, 4,9% donne addette ai lavori non particolarmente avvenenti, 0,1 % donne addette ai lavori avvenenti. Negli stand: 90% commerciali e/o tecnici maschi , 9% commerciali donne abbastanzetta, 1 % standiste indefinibili in quanto a funzione ma particolarmente avvenenti.
All’improvviso compaiono 2 bionde: alte, tiratissime, minigonnatissime e sitvallatissime, bellissime. Si posizionano all’incrocio di 4 grandi stand ed inizia lo spettacolo. I visitatori che passano non riescono a guardare altro, alcune mascelle inferiori cedono alla gravità, sciami di testosterone danzano allegramente sopra le due fate. La minigonna della più prosperosa lascia intravvedere il nascere delle natiche, una specie di orizzonte al contrario, custode di albe straordinarie*. Con loro c’è un farloccone che si struscia goffamente e continua a toccare oscenamente il sedere di quella più magretta, mentre si fanno fotografare da ogni lato da quello che potrebbe essere il quarto della compagnia. Con discrezione (ma neanche tanta) siformano diversi capannelli sul proseguimento dei corridoi tra gli stand. Dopo una ventina di minuti i due maschi si congedano e le due divine partono a distribuire volantini, come due Mosè tra un Mar Rosso sbavante di maschi. Che spettacolo!
* Un commerciale di uno dei 4 stand benedetti dalla presenza delle 2 c’ha confessato di aver visto oltre la minogonna poiché, essendo assai vicino alle ragazze quando son giunte, una delle due s’è chinata a raccogliere chissà che ed ha potuto vedere che non era dotata di mutandine.
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California padana
By matteo | November 4, 2007
Premessa
Basta comprare un Moleskine e ci si può sentire subito uno scrittore. Come dice il foglietto d’accompagnamento l’oggettino fu il “leggendario taccuino” di artisti ed intellettuali europei negli ultimi due secoli, mica cotica. E, bam bam, i nomi pesanti: Hemingway, Picasso, Van Gogh, Chatwin. Tutti che buttavano giù sui loro quadernetti i germi delle opere in fieri. Posso testimoniare che può essere vero: ne ho comprato uno venerdì sera (a quadretti), l’ho messo nello zaino sabato mattina partendo per quella che poteva essere una semplice gita in bicicletta, e alla sera avevo già il raccontone pronto di un grande evento. Con tanto di foto. Non fatte col Moleskine, però. Il progetto qua è ambizioso: una raccolta di viaggi, in bici, raccontata col solito piglio cialtrone, con tanto di categoria ad hoc. Tutti abbozzati sul Moleskine e rimpolpati al momento della stesura (rigorosamente senza rilettura) per la gioia di grandi e piccini. Questo qua sul quadernetto è meno di mezza paginetta: guarda te che miracoli fa un buon logo.
California Padana
Partimmo, Gion Din ed io, e facemmo tutta una tirata da Peschiera sul Garda a Mantova, e ritorno. Non proprio “tutta” dato che abbiamo sbagliato due volte strada, pare che da quelle parti la segnaletica costi un botto. Prima di partire due parole su Gion Din: è un compagno ideale di gita! E’ meno in forma di me (gli do anche il vantaggio di avere un mezzo molto più stradale del mio), sa sempre tutto sul tragitto, le destinazioni, la flora e la fauna, vien via con le cartine giuste, il tracciato segnato perfettamente sulle stampette e colori, è bravo a far la spesa (lui compra il pane ed i salumi, io sto a vegliare sui mezzi), non ci sono problemi a dividersi i costi, parla quanto basta, tace quando serve.
Veniamo alla gita. Read the rest of this entry »
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