Me lo ha detto mio cuggino
By matteo | June 5, 2007
Vi sentite a disagio quando i vostri amici sfoderano i loro brillanti parere e voi rimanete secchi e basiti? I vostri colleghi vi superano facilmente nella carriera con un qualunquismo ben temperato? Anche al bar vi scherniscono e vi deridono perché non sapete mai come controbattere alle altrui dotte disquisizioni? Allora è arrivato il manuale che fa per voi: “Me lo ha detto mio cuggino“. Rispondete a 5 semplici domande, ritagliate e assemblate il vostro profilo e avrete subito tutto quanto vi serve per avere la risposta pronta, la battuta bruciante, il parere preciso e ponderato. Basta noiosi telegiornali, pagine e pagine di quotidiani, sedute dall’analista: per essere cool (a anche sapere cosa vuol dire il termine), per essere preparati in ogni discussione scegliete il vostro profilo, imparate a memoria (o scrivitele sul palmo della mano o in fogliettino) le poche frasette del background proposto e sarate i nuovi guru dei vostri conoscenti. Sino a ieri non sapevate cosa dire sui temoni alla ribalta, su Chiesa e pedofilia, sulla visita di Bush in Italia, sulla disaffezione verso la politica, sul nuovo allenatore della Juve ma da oggi, con “Me lo ha detto mio cuggino“, potrete diventare velocemente gli opinion leader dei vostri palazzi.
“Me lo ha detto mio cuggino“: dalla G.E.F. in tutte le librerie, il grande manuale per i vostri pareri, oggi! A soli euro 7,65.
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La ditta fantasma
By matteo | May 29, 2007
L’aneddotica sui clienti è sempre un gran bel argomento di conversazione ed una gran fonte di ispirazione. Il fatterello narrando riguarda un tizio e le sue etichette adesive, con i dati dell’azienda di lui. Gliene stampiamo 2.000 e, alla consegna, ce le contesta perché manca la partita IVA. Cioè: su un’etichetta adesiva, grande 9 per 5 cm (tipo un biglietto da visita) manca la partita IVA. A parte il fatto che aveva confermato la bozza, ma la chicca è la motivazione: senza la partita IVA “uno potrebbe pensare che si tratta di una azienda fasulla, messa su per truffare“. Il bello è che queste etichette il tipo le attacca nei gabinetti, in giro per il mondo, dato che la sua azienda si occupa di espurghi di fosse biologiche (bizzarra forma di promozione, anzichenò)! La domanda è: quanti metterebbero su un’azienda fasulla per truffare e stamperebbero delle etichette adesive, con tanto di logo, indirizzo, numero di telefono, lista dei servizi e via discorrendo, per poi attaccarle in giro per i cessi dell’universo? Potrebbero comunque inventarsi una partita IVA fasulla o copiarne una. Per truffare chi poi? Evidentemente gli stronzi (nel senso e nei sensi più lati)!
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La bua digitale
By matteo | May 24, 2007
L’ADSL, qua, c’ha la bua. Dato che vien giù (letteralmente) dal cielo via radio (tipo un Wi-Max) pare che la cosa andrà per le lunghe. E’, forse, uno dei limiti di internet, rispetto al libro o al giornale, per dire: che se non c’hai un ambaradàn complesso che funziona tutto non esiste più (per il singolo, s’intende). Invece il libro, il notes o il giornale funzionano lo stesso, basta che ci sia quel minimo di filino di luce per leggere e/o scrivere (tuffo nell’acqua calda?).
Bon, basta che c’ho già il mal di testa dal pensare.
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