L’enigma del Codice
By matteo | May 17, 2006
Uno dei grandi dilemmi di questi nostri concitati giorni è: che posizione prendere nei confronti del filmone “Il codice Da Vinci”? Perché tutto l’ambaradàn che ci gira intorno ha creato una specie di trappola, riassumibile in:
– vai a vederlo e automaticamente ti incanali, secondo coloro che portano avanti la teoria del “tanto rumore attorno all’uscita al fine di creare artificiosamente un evento e bin e bun e ban”, nel gregge delle pecore modaiole. In questo modo però puoi cogliere l’opportunità di fare un dispetto alla gerarchia ecclesiastica, e in particolare all’Opus Dei, che è pur sempre una bella soddisfazione. Mettiamo però che tu sia una brava pecorella fedele della robina lì (la gerarchia e tutti gli ammennicli) però sei pure pecorella modaiola come la metti?
– non vai a vederlo per protestare con la suddetta teoria. Però rischi di essere assimilato ad un devoto rispettoso delle indicazioni della gerarchia… e via disorrendo ma te sei un laico di quelli che levati: di nuovo l’impasse.
Non mi pare di intravvedere posizioni terziste anche se so che una sacco di personaggioni che girano da ‘ste parti potrebbero tirar fuori dei curiosi distinguo.
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1230 merde
By matteo | May 17, 2006
Avete un’idea di quanto ci voglia ad aprire il retrobottega di ‘sto coso (con un modemino a 56k) e trovarvici dentro 1230 commenti in moderazione? Circa 745.38 seconds, ossia 12 minuti, e fischia, per caricare una cazzo di pagina piena di link ed incitamenti anglofoni all’acquisto di ansiolitici, antidepressivi e pastiglie per uccelli mosci. Senza contare Thunderbird che arranca e cigola nello scaricare i relativi messaggi di moderazione (l’ho dovuto spegnere, ché mi faceva male il cuore vederlo soffrire così). Il tutto dopo due giorni di stramba assenza dalla rete (secondo l’esercente dello spazio non c’era nulla che non funzionasse). Mi duole aver dovuto chiudere tutti i post, eccetto gli ultimi 3, ma non c’ho le palle per star dietro a ‘ste robe. Ogni suggerimento in merito è gradito come l’antipulci per un cane pieno di zecche.
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Zone de-lost-izzate
By matteo | May 11, 2006
Parrebbe impossibile ma risulta che ci siano larghissime zone italiane delostizzate. Tanto per fare un esempio: tra tutta gli umani, che la versione di ciccia del qui presente frequenta e/o lambisce, a partire dagli amici, poi i colleghi, i conoscenti, un po’ di gente viva nessuno, proprio nessuno segue Lost. E lo si dice con grande rammarico perché è un signor telefilm, fatto bene, con una vicenda non banale e scontata. A legger colleghi di queste lande si era maturata l’impressione che, una volta sbarcato qua da noi, tutti si buttassero a vederlo senza perderne una battuta, a parlarne in ogni dove, a citarne e scimiottarne i tratti salienti, come avviene per i programmi che vanno per la maggior in TV. Invece ciccia.
Perché?
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